«È successo un fatto grave, ma la spiaggia è piena di telecamere. Basterà scaricare i filmati per fare chiarezza su quanto è avvenuto domenica a Pane e Pomodoro». Saverio, un habitué della spiaggia, non ha potuto fare il bagno domenicale perché di turno nella sua azienda. Ma dai social e dalle testate giornalistiche, che hanno riportato la notizia della presunta violenza ai danni di una bimba di 7 anni, è venuto a conoscenza della storia quasi in tempo reale.
Il giorno dopo
All’indomani dell’accaduto, Pane e pomodoro era popolata da turisti, anziani e lavoratori a cui è coinciso il lunedì come giorno di riposo. «Ieri c’ero: sconcertante – racconta Anna, insegnante – Ero distante dai bagnini e dal luogo dove è stato bloccato il presunto autore della violenza, ma sono tornata a casa amareggiata». Antonella prende il sole sulla battigia e controlla a distanza il suo bimbo di 5 anni intento a fare castelli di sabbia: «La spiaggia ieri era gremita di persone – riferisce – Di colpo abbiamo visto un gran caos e subito dopo arrivare le pattuglie della polizia e l’ambulanza del 118. Poi abbiamo saputo che un migrante avrebbe palpeggiato in acqua una bambina. Questo è un luogo che dovrebbe essere sempre presidiato dalle Forze dell’ordine».
Le indagini
Sono gli uomini delle Volanti della polizia a condurre le indagini. Sino a questo momento non sarebbe stato disposto l’arresto nei confronti di chi si ritiene abbia avvicinato la bambina in acqua; un uomo portato in Questura subito dopo la presunta violenza. Una scelta prudente finché non saranno ultimati tutti i riscontri investigativi. Un fatto grave che potrebbe fare scattare l’arresto del cittadino, di nazionalità egiziana, bloccato in spiaggia dai bagnini. Si riveleranno decisive le immagini delle telecamere di sorveglianza in spiaggia e il racconto di quanti hanno soccorso la bambina.