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Bari, abusò di un 17enne con disabilità intellettiva: 60enne condannato a 8 anni di reclusione

Una sentenza che segna un passo importante nella tutela dei minori fragili. Il Tribunale di Bari ha condannato un uomo di sessant’anni anni a otto anni di reclusione per aver abusato sessualmente di un ragazzo di 17 anni affetto da una disabilità intellettiva di grado moderato. Oltre alla pena detentiva, l’imputato è stato sottoposto all’interdizione…
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Una sentenza che segna un passo importante nella tutela dei minori fragili. Il Tribunale di Bari ha condannato un uomo di sessant’anni anni a otto anni di reclusione per aver abusato sessualmente di un ragazzo di 17 anni affetto da una disabilità intellettiva di grado moderato.

Oltre alla pena detentiva, l’imputato è stato sottoposto all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e condannato a risarcire la vittima con trentamila euro.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, i fatti risalgono al 2023 e si sono verificati all’interno di un locale di proprietà dell’uomo, frequentato da gruppi di ragazzi che praticavano sport, tra cui calcetto.

La vittima, inserita in un programma educativo specifico per la sua condizione di fragilità, sarebbe stata attirata nel locale con una scusa dall’uomo, che avrebbe poi approfittato della sua vulnerabilità per indurlo a subire atti sessuali.

L’episodio è stato reso noto grazie all’intervento tempestivo di alcuni amici del giovane, che hanno immediatamente informato i genitori. La denuncia dei familiari ha così permesso alle autorità di avviare rapidamente le indagini, portando all’identificazione e alla condanna dell’autore. «La sentenza di oggi rappresenta un importante segnale per la comunità soprattutto per chi lavora nella protezione dei minori e per le famiglie dei ragazzi più vulnerabili. È fondamentale che episodi come questo non rimangano nascosti», ha commentato il procuratore durante l’udienza.

La vicenda, oltre al dramma individuale, ha acceso un dibattito sulla sicurezza dei minori nei luoghi pubblici e privati frequentati dai giovani. Esperti sottolineano l’importanza di programmi educativi mirati e di una vigilanza costante, elementi che, seppur presenti, non sempre bastano a prevenire comportamenti predatori.

Il risarcimento stabilito dal tribunale, pari a 30mila euro, rappresenta un riconoscimento dei danni subiti dalla vittima, ma non potrà mai cancellare le conseguenze psicologiche e emotive di un abuso così grave.

Gli psicologi coinvolti nel caso hanno già avviato percorsi di supporto per il ragazzo, volti a favorirne il recupero e il reinserimento in un contesto sicuro e protetto. La condanna di Bari conferma l’impegno della giustizia italiana nel tutelare chi è più fragile e lancia un monito chiaro secondo il quale la società deve vigilare, proteggere e non chiudere mai gli occhi di fronte a chi sfrutta la debolezza altrui.

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