Il caso di razzismo in corsia scuote la sanità barese e mette in allerta i vertici della Asl di Bari. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro degli uffici e tra i dipendenti, ha sorpreso in particolare l’amministratore unico di Sanità Service, Fabrizio D’Addario, e il direttore del personale, Rocco Fiorilli. Entrambi, all’oscuro di quanto accaduto, hanno immediatamente reagito avviando un’indagine interna e convocando per questa mattina tutti i lavoratori stranieri impiegati nell’azienda sanitaria «in house».
Secondo quanto emerso, la vicenda riguarderebbe azioni interne alla società che hanno colpito un dipendente straniero, senza che i vertici ne fossero informati. La contestazione al lavoratore, infatti, era stata gestita senza alcuna comunicazione verso l’amministrazione e il direttore del personale, al punto che i responsabili erano del tutto ignari dei retroscena. Già ieri mattina, sul sito web aziendale, è comparsa una comunicazione rivolta a tutto il personale, con la quale i vertici della società hanno voluto rassicurare i lavoratori sulla disponibilità ad ascoltare e a gestire eventuali problemi legati a «comportamenti non in linea con garbo, rispetto e buona educazione».
L’obiettivo è quello di garantire un ambiente lavorativo sicuro e inclusivo, in cui episodi di discriminazione non trovino spazio. L’indagine interna sarà condotta con la massima attenzione, raccogliendo testimonianze, documentazioni e ricostruendo con precisione quanto accaduto. La convocazione di tutti i dipendenti stranieri della «Sanità Service» mira a fornire un ascolto diretto e a garantire che nessuna voce resti inascoltata.
I vertici hanno, inoltre, ribadito che l’azienda non tollera discriminazioni di alcun tipo e che ogni eventuale episodio verrà trattato con la massima trasparenza e rapidità. La vicenda ha sollevato forte indignazione tra i lavoratori e tra le rappresentanze sindacali, sottolineando quanto sia importante per le aziende sanitarie garantire equità, rispetto e protezione di chi svolge un ruolo fondamentale nel sistema sanitario, indipendentemente dalla nazionalità o dal background culturale.
Il caso ha, anche, aperto un dibattito più ampio sull’informazione interna e sulla necessità di canali di comunicazione chiari tra dipendenti e management, così da evitare che episodi simili possano ripetersi senza che le autorità aziendali ne siano a conoscenza. Per l’amministratore D’Addario questa vicenda, pur spiacevole, potrebbe rappresentare un’opportunità per rafforzare le regole interne e migliorare la cultura aziendale. Con questa iniziativa, «Sanità Service» prova a mandare un segnale chiaro: la lotta a ogni forma di discriminazione è una priorità, e l’attenzione ai lavoratori stranieri sarà costante e concreta, con controlli, formazione e interventi mirati a garantire il rispetto dei diritti e della dignità di tutti.











