Sono nove le persone arrestate dalla polizia di Stato, tra Bari e provincia, nell’ambito di un’inchiesta sul traffico di droga che coinvolge presunti affiliati al clan Strisciuglio attivo nel capoluogo pugliese.
Il blitz è scattato alle prime luci dell’alba.
L’ordinanza di misura cautelare personale è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
Degli indagati, sette sono finiti in carcere mentre gli altri due sono stati posti ai domiciliari. Sono tutti considerati componenti di un’associazione a delinquere, armata, dedita al traffico ed alla commercializzazione di cocaina, eroina e marijuana, a Palo del Colle, Bari e Bitonto.
L’indagine, coordinata dalla Procura distrettuale Antimafia di Bari e condotta dalla Squadra mobile della Questura e dal Servizio centrale operativo della polizia di Stato, ha fatto luce su una struttura associativa organizzata facente capo agli Strisciuglio, dedita al commercio di droga in particolare a Palo del Colle.
Il raid armato e il tentato rapimento
L’organizzazione, come emerso dalle indagini, aveva «una notevole “propensione” a ricorrere all’uso delle armi, ogniqualvolta fosse ritenuto necessario per dirimere controversie e contrasti con i clan avversari», dicono gli inquirenti.
È stato documentato, in particolare, un raid armato nel quartiere Japigia per il sequestro di una persona appartenente a un clan rivale, a scopo intimidatorio. Nella circostanza, il commando non riuscì a portare a termine il tentativo di sequestro, ma comunque esplose numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione della vittima.
Proprio in relazione a questo episodio, è stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso, in quanto l’azione criminale è stata compiuta con armi e in pieno giorno.
Il linguaggio criptico
Le indagini hanno anche consentito di appurare come i membri del gruppo criminale usassero parlare, tra di loro, con un linguaggio criptico e convenzionale.
Il gergo adottato era funzionale a distinguere il tipo di sostanza stupefacente, ma anche la relativa qualità e quantità:: la droga veniva indicata, di volta in volta, come “buona”, “bomba” o “dinamite”.