Infuria la polemica a Nardò. La giunta comunale ha deciso di intitolare la nuova scuola primaria della zona 167 a Sergio Ramelli, scatenando la reazione di sindacati e Sinistra Italiana.
«Il sindaco che voleva chiudere l’Anpi, che partecipa e organizza commemorazioni con saluto romano e rito del presente, decide anche come intitolare una scuola. Per intitolare una scuola a chicchessia c’è tutta una procedura e la prima istituzione che decide la proposta è proprio quella scolastica, il consiglio di istituto», sostiene Danilo Scorrano, segretario provinciale di Sinistra Italiana Salento.
«Nella delibera di giunta votata non si fa riferimento a questi doverosi passaggi. È, chiaramente, un altro ordine del sindaco padrone e neofascista che pensa di riscrivere la storia intitolando una scuola ad un giovane neofascista. Le scuole vengono intitolate, di norma, a figure che abbiano dato un contributo culturale, scientifico, civile o educativo riconosciuto e condivisibile e che siano unificanti, non divisive», sottolinea Scorrano.
I sindacati
Cgil e Flc Cgil esprimono «profondo sdegno e contrarietà nei confronti della deliberazione di giunta del Comune di Nardò». «Resta un mistero come possa rispondere ai valori costituzionali (si legge nella delibera di giunta) l’idea di intitolare una scuola ad un giovane neofascista, giacché la nostra Costituzione è intrinsecamente antifascista, vieta la ricostituzione del Partito Fascista, è democratica, ripudia la guerra, combatte il razzismo e l’autoritarismo, valorizza le libertà individuali, il pluralismo e l’uguaglianza», evidenzia Cgil.
Giuseppe Mancarella, segretario provinciale dei Cobas, attacca «il sindaco tuttologo», ma non risparmia critiche all’opposizione: «Spetterebbe a tutta l’opposizione in Consiglio comunale svegliarsi e far sentire la sua voce, con megafoni e tamburi. Smettetela di essere afasici e silenziosi davanti agli scempi di questo sindaco e della giunta neretina».










