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Tassa di soggiorno, ristori quasi tutti al Centro-Nord. Solo 2,3 mln in Puglia. In Basilicata 1,8

L’86% dei ristori per i mancati incassi dall’imposta di soggiorno è andato ai comuni del centro nord. Al sud e alle isole andranno la metà delle risorse stanziate per la sola Roma, il 14% del totale rispetto al 29,5%. Sono numeri davvero esigui quelli destinati al Meridione e che ha evinto il centro studi enti…
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L’86% dei ristori per i mancati incassi dall’imposta di soggiorno è andato ai comuni del centro nord. Al sud e alle isole andranno la metà delle risorse stanziate per la sola Roma, il 14% del totale rispetto al 29,5%. Sono numeri davvero esigui quelli destinati al Meridione e che ha evinto il centro studi enti locali del Cnel partendo dai dati Istat. Queste risorse, in tutto 350 milioni, sono state messe a disposizione dal governo per compensare, almeno in parte, la perdita che gli enti locali hanno subito dalla riduzione del turismo. Una somma da dividere tra gli enti che hanno introdotto l’imposta di soggiorno. Un aiuto, dunque, che favorisce le grandi città turistiche a scapito dei piccoli centri che, pur avendo subito riduzioni drastiche nella presenza di turisti, non riceveranno nulla. La colpa, evidentemente, è quella di non aver fatto pagare una tassa a chi decide di visitare il proprio territorio. Solo uno su 6 dei comuni a vocazione turistica individuati dall’Istat (1.041 su 6.222), ha scelto di applicare nel 2020 l’imposta di soggiorno e sono quasi tutti al centro nord. Inevitabile per come è stato pensato l’aiuto.

La Capitale, da sola, ha pesato per oltre 103 milioni. Il Lazio ha ottenuto contributi compensativi per 106,5 milioni (pari al 30% del totale nazionale). A debita distanza seguono la Lombardia con 50,8 milioni (14%), il Veneto con quasi 45 milioni (12,8%), la Toscana con 43,2 milioni (12,4%), la Campania con 21,7 milioni (6%), l’Emilia Romagna con quasi 17 milioni di euro (5%), il Trentino Alto Adige (16 milioni, pari al 4,6%), la Sicilia con 11,2 milioni (3,2%), il Piemonte con 9,6 milioni (2,8%), la Sardegna (8,2 milioni, pari al 2,3% del totale) e la Liguria (6,9 milioni, pari al 2% del totale). Non hanno raggiunto l’1% le restanti regioni: Calabria (3 milioni circa), Puglia (2,9 milioni), Friuli Venezia Giulia e Umbria, fermi intorno a quota 1,8 milioni, la Basilicata, la Valle d’Aosta e le Marche, che hanno superato di poco il milione di euro e l’Abruzzo (700mila euro circa). Fanalino di coda, ancora una volta, il Molise con un solo comune inserito tra i beneficiari (Agnone) e un contributo quindi di soli 479 euro.

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