In Italia cresce il numero di cittadini che si affidano ai servizi sociali comunali, raggiungendo una media di 56,7 utenti ogni mille abitanti rispetto ai 54,4 dell’anno precedente. È quanto emerge dalla relazione annuale sui servizi pubblici del 2025 diffusa dal Cnel, che analizza i dati relativi al 2022.
Nonostante l’aumento della domanda, la spesa media pro capite si ferma a 126 euro (+5%), un valore che resta al di sotto del tasso di inflazione e che conferma profondi divari territoriali: se al Nord-Est la capacità di risposta al bisogno è elevata, il Sud fatica a garantire i livelli essenziali, con l’eccezione della Puglia che mostra segnali di tenuta.
La mappa della spesa e i divari regionali
Il divario economico tra le diverse aree del Paese rimane netto. La Calabria e la Campania registrano la spesa più contenuta d’Italia con soli 91 euro pro capite, seguite da Umbria (98 euro) e Piemonte (104 euro). Al polo opposto si posizionano la Liguria con 157 euro, la Lombardia con 148 euro e il Lazio con 143 euro.
Oltre alla differenza geografica, il rapporto evidenzia una discrepanza basata sulla dimensione demografica: i grandi comuni investono risorse significativamente maggiori rispetto ai piccoli centri.
Tipologie di utenza e performance regionali
Il Cnel suddivide gli interventi in diverse categorie di assistenza (escludendo gli asili nido). L’incidenza maggiore riguarda le famiglie e i minori, seguiti da anziani e persone in condizione di povertà.
Per quanto riguarda famiglie e minori, l’Emilia-Romagna guida la classifica con 27,5 utenti ogni mille abitanti (+19%), superando la Puglia che scende a 22,6. I livelli minimi si registrano in Toscana (11,3) e Campania (13,6).
Per il sostegno agli anziani, il primato resta al Veneto con 27 utenti ogni mille residenti. In coda si trovano Campania (4,2) e Calabria (3,8), evidenziando una cronica carenza di servizi per la terza età nel Mezzogiorno.
Su disabilità e immigrazione, il Piemonte eccelle nel sostegno alla disabilità (8,3 utenti), mentre l’Emilia-Romagna garantisce la maggiore copertura per gli immigrati (16,0). Per quanto riguarda povertà e disagio, Liguria, Puglia e Veneto si confermano le regioni con il maggior numero di interventi per i senza dimora.
Contributi economici e piccoli comuni
Parallelamente ai servizi, i comuni erogano contributi economici, sebbene il dato sia in lieve calo (20 utenti ogni mille abitanti contro i 21,1 del 2021). Per il contrasto alla povertà, Puglia e Molise sono le realtà che erogano più sussidi (10,4 utenti ogni mille), mentre Piemonte e Abruzzo chiudono la lista.
Un dato interessante riguarda i piccoli comuni, in particolare quelli del Nord-Est: nonostante risorse limitate, riescono a gestire il bisogno in modo efficace grazie a un indice di deprivazione socio-economica inferiore rispetto alle metropoli. Al contrario, nei piccoli centri del Sud, l’elevato bisogno sociale si scontra con un’offerta di servizi estremamente ridotta, aggravando la marginalità dei residenti.










