È stata riconosciuta dal tribunale di Bari la proprietà intellettuale del brevetto a due studenti che, nel corso di un tirocinio in un’azienda di Trani, compiuto nell’ambito di un corso al Politecnico di Bari, avevano inventato un sistema innovativo per realizzare una scala elicoidale in marmo.
I due studenti, entrambi francesi, nell’ottobre 2016 e febbraio 2017 avevano svolto tirocini nell’azienda di Trani che aveva poi chiesto la registrazione del brevetto nazionale e internazionale. I giudici, accogliendo le richieste dei due studenti difesi dallo studio legale “Gr Legal” di Luca Giove, hanno dichiarato che sono loro «gli unici titolari del diritto al deposito della domanda di brevetto italiano e del diritto al deposito della domanda di brevetto internazionale». I fatti risalgono ad oltre sei anni fa.
L’azienda specializzata nella realizzazione di costruzioni e complementi d’arredo in pietra e in legno, in virtù di un accordo con la scuola di specializzazione in Beni architettonici costituita presso il Politecnico di Bari, aveva assunto con un contratto a tempo determinato i due studenti. Nel corso del loro impiego i due studenti francesi, secondo quanto emerge dagli atti, in piena autonomia, cioè al di fuori del rapporto di lavoro con l’azienda, hanno sviluppato, mediante prototipi un progetto intitolato “Stone laminated helicoidal stair”, per una scala in pietra dalla forma elicoidale.
L’impresa sosteneva invece che loro erano «due tra i tanti studenti che si sono avvicendati nei laboratori della società e che hanno partecipato, come meri esecutori ed operai, ad un progetto di ricerca poi sfociato in un brevetto e i cui risultati innovativi erano già stati maturati da tempo», ed erano stati oggetto di una ricerca tecnologica cominciata almeno dal 2013. Il tribunale ha invece stabilito, sottolinea l’avvocato Giove, che «l’invenzione era il frutto esclusivo dell’attività di ricerca sviluppata esclusivamente dai due inventori» e che tale invenzione, «pur impiegando materiali e strumenti messi a disposizione dell’azienda, era stata concepita al di fuori di ogni collaborazione del datore di lavoro».