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La Puglia è in affanno: la povertà è in aumento e sempre più famiglie chiedono aiuto

Un’estate segnata dall’emergenza silenziosa della povertà. In Puglia, le associazioni di volontariato registrano un aumento del 15% delle richieste di aiuto rispetto allo scorso anno. Un fenomeno che interessa in particolare le province di Foggia, Taranto e Bari, dove la pressione sui centri di sostegno appare più marcata. Il bisogno non riguarda soltanto i pacchi…
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Un’estate segnata dall’emergenza silenziosa della povertà. In Puglia, le associazioni di volontariato registrano un aumento del 15% delle richieste di aiuto rispetto allo scorso anno. Un fenomeno che interessa in particolare le province di Foggia, Taranto e Bari, dove la pressione sui centri di sostegno appare più marcata. Il bisogno non riguarda soltanto i pacchi alimentari. Sempre più famiglie chiedono supporto per beni di prima necessità come prodotti per l’igiene, abbigliamento, materiale scolastico e persino pannolini.

Famiglie sempre più fragili

A rivolgersi ai centri di volontariato non sono solo famiglie già conosciute dai servizi sociali, ma anche giovani coppie, anziani soli, padri separati con figli a carico e single che faticano a sostenere le spese quotidiane. La soglia di età di chi cerca sostegno in Puglia si abbassa costantemente, evidenziando come la fragilità sociale stia colpendo fasce sempre più ampie della popolazione. Nel periodo estivo, come ogni anno, anche in questi mesi la chiusura delle scuole ha reso ancora più evidente il disagio.

I bambini i più colpiti

Le associazioni locali di volontariato confermano che molte famiglie faticano a garantire un pasto completo ai propri figli e non possono permettere loro di partecipare a campi estivi o attività sportive, essenziali per la crescita e il benessere dei bambini. Alcuni genitori hanno lavori stagionali o contratti a orario ridotto durante l’estate, riducendo drasticamente il reddito disponibile e costringendo le famiglie a rinunce difficili.

Autunno di nuove difficoltà

Il ritorno a scuola, poi, rappresenta una nuova sfida. Zaini, libri, quaderni, divise e abbonamenti ai trasporti scolastici pesano sui bilanci familiari. Gli operatori dei centri raccontano di nuclei che, pur di garantire ai figli la possibilità di studiare, stanno già chiedendo aiuto per acquistare materiale scolastico essenziale. Accanto alle necessità scolastiche, emergono rinunce più dolorose: visite mediche, farmaci e trattamenti spesso vengono rimandati o sacrificati per far fronte ad altre spese quotidiane. In molte situazioni, le famiglie preferiscono fare a meno delle cure pur di coprire affitto, bollette e alimenti, confermando la difficoltà a conciliare bisogni primari e salute. Le associazioni presenti sul territorio continuano a offrire supporto concreto: dai pacchi alimentari e beni di prima necessità, alle borse di studio e attività educative, fino al sostegno psicologico per bambini e adolescenti. Tuttavia, le previsioni per l’autunno restano preoccupanti. E, con l’aumento delle spese scolastiche e delle bollette, si teme anche un ulteriore aumento delle richieste.

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