Le limitazioni dovute alla pandemia da Covid-19 colpiscono duramente il comparto del turismo religioso locale, facendo finire sul lastrico tanti lavoratori e imprese che operano in ambito culturale e sociale e nella custodia della tradizioni.
Da qui la denuncia di alcune associazioni di categoria legate al mondo delle tradizioni e della devozione popolare che dopo due anni di sacrifici non vedono ancora una luce in fondo al tunnel. L’istanza dà voce a comitati, bande, luminaristi, fuochisti, giostrai, artigiani e venditori ambulanti che chiedono al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al presidente della Conferenza Episcopale Pugliese S.E. Mons. Donato Negro e al direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia Aldo Patruno, un tavolo programmatico per pianificare la ripresa delle attività del comparto della tradizione popolare.
La cordata sottolinea come nonostante i ristori e i programmi di supporto previsti dal Governo e dalla Regione Puglia, il settore delle feste patronali è quello che ha beneficiato di misure minori rispetto ad altri comparti, e per tali ragioni occorre delineare un piano di ripartenza attraverso risposte chiare per poter programmare con i giusti tempi le date estive in quanto «a questi appuntamenti è legata la sopravvivenza di intere categorie di lavoratori e secoli di storia del nostro patrimonio culturale immateriale».










