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In bici “per amore”, la ciclovia dell’Acquedotto pugliese tra le mete più apprezzate

Voglia di libertà, di escursioni, di contatto intenso con la natura, è questo che muove il cicloturismo in Italia. Dai dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio, emerge come nel 2024 lo sport abbia motivato oltre 1 turista su 4 tra quanti hanno trascorso una vacanza in Italia, salendo al 5° posto nella…
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Voglia di libertà, di escursioni, di contatto intenso con la natura, è questo che muove il cicloturismo in Italia. Dai dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di commercio, emerge come nel 2024 lo sport abbia motivato oltre 1 turista su 4 tra quanti hanno trascorso una vacanza in Italia, salendo al 5° posto nella graduatoria complessiva delle motivazioni di scelta, dopo la cultura, le bellezze naturalistiche, il desiderio di relax e il rapporto qualità-prezzo.

Tra i vari sport, in seguito a quelli di montagna e al trekking, si posiziona il cicloturismo, che nel tempo ha visto costantemente crescere il relativo cluster di domanda turistica.

I numeri

L’Osservatorio parla di una stima di 89 milioni di presenze cicloturistiche nel 2024, oltre il 10% delle presenze complessive registrate in Italia, tra strutture ricettive e abitazioni private, con una variazione percentuale significativa del +54% sul 2023. E se si pensa che dietro il turismo a due ruote non ci sia business ci si sbaglia di grosso. La spesa dei turisti su due ruote nel 2024 durante la vacanza è stata di quasi 9,8 miliardi di euro (spese effettuate sul territorio, escluso il viaggio) con un deciso incremento rispetto al 2023 (var.% 76,4%).

L’identikit

Ma chi è il cicloturista? Intanto è un millenial ovvero ha una età compresa tra i 30 e i 44 anni, più della metà (50,8%) ha una situazione economia medio-alta.

La passione per le due ruote è soprattutto Veneta e il 44,6% viaggia per il desiderio di cultura (seguono come interessi i centri storici 22,6%; il 31% sceglie quella meta perchè facile da raggiungere, il 30% perchè ama il relax, il 19% per la natura, il rimanente per il rapporto qualità – prezzo).

La ciclovia dell’Acquedotto

Il percorso più gettonato tra i cicloturisti in Puglia è quello della ciclovia dell’Acquedotto. Chi arriva qui 1 su 5 è donna, 64,1% gli appartenenti alla gen Y, i cosiddetti millennial, 3 su 4 coloro che viaggiano in solitaria (76,6%), 73,7% è in una situazione economica alta e molto alta, tanto da scegliere ristoranti gourmet e il 69,9% sceglie di dormire in albergo. Molto apprezzati i punti di rifornimento d’acqua (65,1%) e noleggio bici (42,1%). Le carenze evidenziate sono quelle dei treni per bici (31,1%) e il piano gestionale (29,7%).

I ricchi? In Puglia

Se paragonata alle altre regioni i più ricchi arrivano in Puglia: infatti Ciclovie con quote più elevate di cicloturisti in una situazione economica dichiarata alta e molto alta Puglia 73,7%, Campania 61,1%, Calabria 35,9%, Emilia-Romagna 30,7%, Liguria 23,9%.

I dati vengono fuori dal Forum del Cicloturismo tenutosi all’interno della Fiera del Cicloturismo di Bologna, presentata in aprile, è lì che è stata presentata la 4a edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2024”, realizzato da ISNART e Legambiente in collaborazione con Bikenomist. E’ chiaro che il boom dei vacanzieri sulle due ruote fa bene all’economia e anche al turismo. Servono però aree attrezzate, treni che possano trasportare anche le bici e idee che siano più vicine alla natura, non sono pochi 89 milioni di turisti in un anno e chi investe, è il monito di Legambiente, non può ignorarli.

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