«Non possiamo permettere di essere accusati di connivenza con le mafie. Non possiamo permetterlo. E non per difendere il nostro onore ma per difendere la storia, l’impegno, i sacrifici di una città intera e della sua comunità negli ultimi 20 anni». È il grido accorato del sindaco di Bari, Vito Leccese, dal palco della cerimonia inaugurale dell’87esima edizione della Campionaria internazionale della Fiera del Levante.
«La nostra città è stata vigilata speciale per sei mesi. Sei lunghissimi mesi», ha ricordato Leccese evidenziando come «dopo lo sgomento iniziale per le modalità e la tempistica (argomenti su cui non voglio tornare), abbiamo fatto tutto il possibile, da servitori dello Stato, per consentire agli ispettori di svolgere nel migliore dei modi il loro lavoro».
Proprio soffermandosi sull’attività svolta dalla commissione d’accesso ispettiva al Comune nominata dal Viminale per valutare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale di Bari, il sindaco del capoluogo pugliese ha ribadito che «abbiamo collaborato con senso istituzionale e spirito di servizio, con disciplina e onore. Gli stessi con cui abbiamo lavorato negli anni per far crescere la nostra comunità e provare a liberarla dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata. E se qualcosa non è andato come doveva, siamo pronti a fare ammenda».
I primi mesi da sindaco, ha aggiunto Leccese, «sono stati intensi. Tanta strada è stata fatta, grazie a chi mi ha preceduto e tanta altre ce n’è ancora da fare».
Leccese, alla sua prima Campionaria, rivolgendosi al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, presente alla cerimonia inaugurale, ha chiesto «di farsi portavoce presso il governo affinché ascolti i sindaci, tutti i sindaci d’Italia, che reclamano una nuova intesa tra governo centrale ed enti locali. Le chiedo di farsi promotore di un’alleanza civile nell’interesse esclusivo dei cittadini. Siamo pronti a lavorare, non ci spaventa, non ci hai mai spaventato. Siamo pronti – ha concluso – a portare avanti, a tutti i costi, le opere importanti fondamentali che il Pnrr ha finanziato».
