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Ex Ilva, pronti i 21 milioni della Regione per ristorare l’indotto siderurgico

Sono quasi 21 i milioni di euro accantonati dall’avanzo di bilancio regionale in favore delle imprese dell’indotto ex Ilva che hanno garantito la continuità produttiva dello stabilimento siderurgico di Taranto fornendo beni e servizi. È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione l'avviso: ogni impresa può chiedere fino al 30 per cento del credito prededucibile…
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Sono quasi 21 i milioni di euro accantonati dall’avanzo di bilancio regionale in favore delle imprese dell’indotto ex Ilva che hanno garantito la continuità produttiva dello stabilimento siderurgico di Taranto fornendo beni e servizi. È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione l’avviso: ogni impresa può chiedere fino al 30 per cento del credito prededucibile vantato nei confronti del siderurgico, certificato dal tribunale di Milano dove è in corso la procedura di amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia.

L’intervento

Lo scorso agosto, come da intese col governo, la Giunta regionale ha approvato le misure a sostegno delle imprese dell’indotto per ristorare le perdite subite dalle aziende creditrici di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. Sono decine e decine le aziende che vantano crediti nei confronti dell’ultimo gestore del sito industriale. Si tratta infatti di prestazioni e forniture di servizi non pagate per via della crisi del gestore Acciaierie d’Italia, finito in default.

La misura trova fondamento in una norma fortemente richiesta e sostenuta anche dalla Puglia, con cui il governo nazionale ha consentito alle Regioni di utilizzare quote di avanzo di amministrazione per misure di sostegno delle imprese dell’indotto dell’ex Ilva che hanno assicurato la continuità produttiva dello stabilimento siderurgico. Ai 20,5 milioni stanziati inizialmente, circa dieci giorni fa si sono aggiunti altri 300mila euro.

«Si tratta di imprese che sono parte rilevante del tessuto produttivo dell’intera area di crisi industriale tarantina – dice il presidente Michele Emiliano – con un elevato numero di lavoratori alle proprie dipendenze, che hanno consentito di mantenere in vita l’attività dello stabilimento e che la Regione intende proteggere e valorizzare».

Per l’assessora alle Crisi industriali Serena Triggiani, «le aziende dell’indotto rappresentano un pilastro fondamentale del tessuto economico tarantino: hanno continuato a lavorare e a garantire occupazione anche nei momenti più incerti, dimostrando grande senso di responsabilità. Queste risorse sono un segnale di fiducia verso chi ha scelto di non abbandonare il territorio e di contribuire, con competenze e sacrificio, al mantenimento di una produzione strategica per l’Italia».

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