È ripreso questa mattina a Bari il processo che vede imputato Silvio Berlusconi con l’accusa di induzione a mentire, in relazione a presunte pressioni sull’imprenditore Giampaolo Tarantini prima che fosse interrogato dai pubblici ministeri baresi che stavano indagando sulle serate a Palazzo Grazioli e Villa Certosa, fra il 2008 e il 2009 e sulle ragazze portate alle feste nelle due residenze dell’ex presidente del Consiglio dei ministri.
Secondo l’accusa, Berlusconi avrebbe dato a Tarantini denaro, gli avrebbe procurato un lavoro e dei legali tramite l’ex direttore dell’Avanti, Valter Lavitola.
Nel corso dell’udienza è stato sentito in qualità di testimone citato dalla procura barese l’ex fattorino e autista di Lavitola, Rafael Manuel Chavez, il cui ascolto era stato previsto per il 21 gennaio scorso, ma in quella occasione il teste disse di essere arrivato in ritardo per aver sbagliato la sede del tribunale. Chavez, nell’impostazione sostenuta dalla procura è indicato come colui che avrebbe consegnato il denaro per Tarantini. È stato lo stesso Chavez a riferire al tribunale di Bari la sua qualifica di “ex fattorino e autista di Lavitola”.
Parte civile è la presidenza del Consiglio. Berlusconi è difeso dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Valentina Bolis.
«A Palazzo Grazioli ci andavo anche due volte al mese per consegnare pacchi o ritirare buste che erano chiusi», ha detto Chavez.
Quanto al contenuto dei plichi e delle buste Chavez ha detto: «Non so cosa contenessero, credo documenti». La prossima udienza è fissata per il 29 aprile per l’ascolto di altri testi citati dalla procura.
