L’acqua pubblica in Puglia è stata definitivamente messa in sicurezza. La Regione ha formalizzato l’affidamento del servizio idrico integrato ad Acquedotto pugliese (Aqp) tramite la formula dell'”in house providing“, sancendo l’esito del referendum del 2011.
La decisione è arrivata ieri, 30 giugno, con la delibera approvata all’unanimità dal Consiglio direttivo dell’Autorità idrica pugliese (Aip), presieduto da Toni Matarrelli.
Questa scelta assicura che la gestione della distribuzione idrica e il ciclo della depurazione rimarranno interamente sotto il controllo pubblico, in un equilibrio tra la Regione Puglia e i Comuni.
Il presidente Michele Emiliano ha sottolineato come la nuova governance di Aqp, il più grande acquedotto d’Europa, sia «plurale e concentrata», definendo il modello pugliese di gestione pubblica dell’acqua.
Un percorso lungo e condiviso per un modello di gestione innovativo
Il presidente di Aip, Toni Matarrelli, ha evidenziato la valenza sociale e politica di questo esito, frutto di un lungo e complesso iter che ha visto la collaborazione tra Aip, la Regione Puglia e il Governo centrale.
L’Autorità ha condotto un’analisi durata due anni, confrontando diverse esperienze italiane e simulando sia l’ipotesi di una gestione privata che quella di una gestione diretta da parte dei Comuni.
I Comuni al centro del controllo: massima trasparenza e sostenibilità
La decisione di adottare una governance partecipata è stata considerata virtuosa ed efficace.
La Regione Puglia ha voluto garantire un controllo diretto dei Comuni sul gestore attraverso il nuovo articolo 28 dello Statuto di Aqp. Questo prevede un Comitato di coordinamento e controllo, composto da sei rappresentanti eletti da tutti i Comuni pugliesi. Organo che avrà funzioni vincolanti di vigilanza, supervisione e ispezione, assicurando che tutte le decisioni del Consiglio di amministrazione di Aqp siano sottoposte al vaglio dei Comuni, tutelando anche quelli non ancora soci.
Inoltre, gli studi comparativi hanno dimostrato la sostenibilità e la convenienza di questo affidamento rispetto ad altri modelli gestionali. La Regione ha deciso di cedere gratuitamente agli enti locali il 20% delle quote di Aqp, un soggetto già esistente e dotato di un consolidato patrimonio umano, materiale e di competenze, contribuendo ulteriormente ai vantaggi di questa scelta.
La Puglia avanguardia nella gestione idrica e depurazione
Emiliano ha rimarcato come la Puglia si ponga ancora una volta all’avanguardia tra le regioni italiane.
Forte di una consapevolezza storica sulla scarsità idrica, la regione intende evitare il ritorno ai «mercanti di acqua» in un’era di cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi.
La Puglia è già riconosciuta come la prima regione per la qualità della depurazione, con un impatto diretto sulla qualità delle acque di balneazione. Questa leadership, secondo Emiliano, è un risultato che solo la gestione pubblica può garantire in modo razionale e scientifico.
In futuro, Acquedotto pugliese continuerà a ricevere investimenti per assicurare acqua di qualità ai cittadini, riducendo gli sprechi e depurando le acque per un possibile riutilizzo in ambito agricolo e industriale.