Alle 15,30 di ieri, dopo una nottata da lunghi coltelli, la legge di Bilancio, il più importante documento economico di finanza pubblica, è stata approvato dalla quinta commissione del Senato ed è, così, approdata nell’aula di palazzo Madama.
Il presidente e relatore della manovra, Daniele Pesco, del Movimento 5 Stelle, ha chiuso i lavori della commissione al termine di estenuati trattative per approvare emendamenti e postille così da accontentare anche le più piccole clientele.
Alla fine, però, l’impianto del decreto giunto dal governo a novembre è rimasto solido. Anche con le modifiche proposte dallo stesso esecutivo in corso di discussione come il maxi emendamento sulle condizioni per accedere al Superbonus, confermato e migliorato, riducendo le condizioni in cui non è applicabile, e il cosiddetto “omnibus” contenente il taglio di Irpef e Irap, oltre alle misure per contenere il caro bollette.
Insieme a queste previsioni di spesa generali, il documento è stato preso d’assalto da parlamentari di ogni estrazione politica per inserire misure anche in favore di settori molto limitati come ad esempio lo stop alle pellicce “vere”, con un emendamento che «vieta l’allevamento, la riproduzione in cattività, la cattura e l’uccisione di visoni, volpi, cani procione, cincillà e animali di qualsiasi specie per ricavarne pelliccia» o i 20 milioni di euro destinati all’autodromo di Monza oppure i 5 milioni di euro che il senatore pugliese del Pd, Dario Stefano, ha promosso per «sostenere le piccole radio emittenti locali». Oltre a misure per categorie specifiche come il ricalcolo contributivo allineato alle altre forze dell’ordine per i vigili del fuoco e gli stanziamenti straordinari per il mondo della scuola, sia in favore dei dirigenti e del personale docente, sia per i dipendenti amministrativi, per fronteggiare l’emergenza Covid.
Il lavoro dei commissari ha cercato di accontentare tutti: compito non facile, vista la larga maggioranza che sostiene il governo, ma alla fine la quadratura del cerchio è stata trovata e così nella giornata di oggi, come chiesto dai gruppi parlamentari, per consentire anche ai colleghi membri della commissione, provati dalla nottata insonne di partecipare alla discussione, il documento sarà approvato. Subito dopo, il percorso parlamentare per il varo definitivo dovrà essere completato entro il 31 dicembre, di conseguenza, essendo necessario un altro passaggio alla camera prima del via libera, gli uffici di presidenza del senato dovranno trasmetterla a Montecitorio, dove, come annunciato dal presidente Roberto Fico «il 27 e il 28 sarà in commissione-per l’esame di prassi-per poi giungere sempre nella stessa giornata in aula», dove probabilmente il 29 avverrà il voto conclusivo.