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Quirinale, Berlusconi si appella all’Europa

Chi ancora crede che Silvio Berlusconi non faccia sul serio per farsi eleggere Presidente della Repubblica ieri ha avuto la plastica dimostrazione di quanto l’ex cavaliere sia convinto. Con geometrica potenza è stata messa in campo un’artiglieria per disorientare amici e avversari. Paolo Guzzanti, cantore del tempo aureo del berlusconismo imperante nei primi anni del…

Chi ancora crede che Silvio Berlusconi non faccia sul serio per farsi eleggere Presidente della Repubblica ieri ha avuto la plastica dimostrazione di quanto l’ex cavaliere sia convinto. Con geometrica potenza è stata messa in campo un’artiglieria per disorientare amici e avversari. Paolo Guzzanti, cantore del tempo aureo del berlusconismo imperante nei primi anni del secolo, ha lisciato un’intervista ad Antonio Lopez, lo spagnolo segretario del partito Popolare europeo da oltre vent’anni. L’ex delfino di Josè Maria Aznar si è inerpicato nell’esercizio dell’adulazione, fino a dire che l’ascesa al Colle del capo di Forza Italia «renderebbe ancora più forte e credibile l’Europa».

Subito dopo la pubblicazione è iniziato il crescendo del coro degli adulatori. Amazzoni e guardiani si sono alternati negli omaggi al sodale iberico e a descrivere le messianiche opportunità per l’Italia se Berlusconi dovesse essere eletto al Quirinale. Anna Maria Bernini, tra le prime a intervenire, non ha resistito, citando «la storia che dice come Berlusconi sia una risorsa». Maurizio Gasparri sottolinea «la caratura internazionale del nostro leader». Anche l’avvocato barese Francesco Paolo Sisto, uno che l’ex cavaliere ascolta, ha inteso ricordare che «egli è un leader unico, capace di dettare le regole della politica». Infine lo stesso protagonista non ha resistito al suo proverbiale autocompiacimento e su Twitter ha «ringraziato l’amico».
Chi invece si è tenuto alla larga dal giudizio di Lopez è Matteo Salvini che in settimana tornerà «a invitare gli altri capi dei partiti» per un tavolo sul Quirinale. Così come Fratelli d’Italia, rimasta silente sulle dichiarazioni del leader del Ppe. Atteggiamenti che testimoniano come il nome di Berlusconi sia un affare ancora tutto interno a Forza Italia. Tuttavia con il passare dei giorni la persistenza sul tavolo dell’ingombrante, e per molti imbarazzante, nome dell’ex premier potrebbe provocare l’ennesima prova muscolare tra le forze politiche. Un’eventualità che con l’emergenza sanitaria ed economica che vive il Paese avrebbe come conseguenza un ulteriore ribasso della credibilità del mondo della politica agli occhi dei cittadini i quali, invece, chiedono serietà.

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