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Pipistrelli, trovato virus simile al Covid

Le reti finissime e invisibili, tese all’imboccatura delle grotte di calcare del Laos, non catturano solo i pipistrelli che abitano lì dentro. Cercano anche di scoprire le potenziali epidemie che ci circondano a nostra insaputa. E ambiscono a svelare perché, di tutti i coronavirus che da sempre abitano nel corpo di questi mammiferi vecchi 60…
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Le reti finissime e invisibili, tese all’imboccatura delle grotte di calcare del Laos, non catturano solo i pipistrelli che abitano lì dentro. Cercano anche di scoprire le potenziali epidemie che ci circondano a nostra insaputa. E ambiscono a svelare perché, di tutti i coronavirus che da sempre abitano nel corpo di questi mammiferi vecchi 60 milioni di anni, uno in particolare oggi stia perseguitando l’umanità. I ricercatori dell’Institut Pasteur di Parigi e dell’università del Laos hanno catturato 645 pipistrelli di 46 specie diverse per studiare i patogeni che popolano il loro organismo. E hanno trovato i tre coronavirus più simili a Sars-Cov2 mai scoperti finora. La loro similitudine con il responsabile della pandemia supera il 96% del genoma. Anche loro sono capaci di penetrare nelle nostre cellule e riprodursi al loro interno, anche se non con l’efficienza del virus che sta spazzando il mondo. «Il ritrovamento rafforza l’ipotesi che Sars-Cov2 abbia avuto origine nei pipistrelli che abitano le grotte di calcare del sud-est asiatico e della Cina meridionale» scrivono i ricercatori su Nature.

Quelli individuati dai francesi condividono con Sars-Cov2 la capacità di legarsi ad Ace2, il recettore che si trova sulla superficie delle nostre cellule e funge da porta di ingresso. Sono dunque in grado di infettare l’uomo. «Ma gli manca un elemento – spiega Locatelli – che li rende così altamente contagiosi».
«Il fatto che questo elemento mancasse nei coronavirus dei pipistrelli ci ha fatto immaginare che esistesse un ospite intermedio – si è parlato del pangolino – che abbia ospitato Sars-Cov2 prima di trasmettercelo. Ma è anche possibile che la versione poco infettiva abbia circolato a lungo nell’uomo prima di subire una mutazione che l’abbia enormemente accelerata» ipotizza Locatelli. Il “meccanismo oliato” di infezione potrebbe essere nato direttamente nell’uomo, senza bisogno di immaginare un ospite intermedio.
L’unico elemento che non torna in questa ricostruzione è il luogo: il Laos dista 1.600 chilometri da Wuhan. Nessuno in Cina ha mai trovato parenti di Sars-Cov2 nei pipistrelli locali.

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