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«L’Ucraina è una minaccia». Putin accusa Kiev di possedere armi nucleari

Dopo l’annuncio del presidente russo Vladimir Putin sul riconoscimento del Donbass, la situazione in Ucraina si fa sempre più complicata. Benché Mosca abbia specificato che «non si prepara per il momento» a schierare forze militari nella parte orientale del Paese, gli Stati Uniti parlano del rischio reale «di un grande conflitto, che deve essere prevenuto…
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Dopo l’annuncio del presidente russo Vladimir Putin sul riconoscimento del Donbass, la situazione in Ucraina si fa sempre più complicata. Benché Mosca abbia specificato che «non si prepara per il momento» a schierare forze militari nella parte orientale del Paese, gli Stati Uniti parlano del rischio reale «di un grande conflitto, che deve essere prevenuto a tutti i costi».

A gettare benzina sul fuoco è lo stesso capo del Cremlino, che lancia accuse pesantissime a Kiev. «La comparsa di armi nucleari tattiche in Ucraina rappresenta una minaccia strategica per la Russia – dice il presidente russo in conferenza stampa dopo il vertice con l’omologo azerbaigiano Ilham Aliyev – Il Paese ha tutto il necessario per sviluppare ordigni nucleari, a eccezione di un sistema di arricchimento dell’uranio, che però è un aspetto tecnologico facilmente risolvibile per Kiev». Putin prosegue dicendo che «gli accordi di Minsk sono stati uccisi dalle autorità di Kiev ben prima che Mosca riconoscesse l’indipendenza delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk». Infine la minaccia: «L’eventuale ingresso delle truppe russe nell’Ucraina orientale per aiutare i separatisti dipenderà dalla situazione sul campo».
Insomma, la situazione nella regione diventa sempre più difficile e l’Unione europea va verso l’adozione di sanzioni contro Mosca. «Le nostre azioni sono una risposta al comportamento aggressivo della Russia – dice la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – Se la Russia continuerà l’escalation della crisi che ha creato, noi saremo pronti a intraprendere ulteriori azioni in risposta. L’Ue è unita, e sta agendo rapidamente». Le fa eco l’alto rappresentante Ue Josep Borrell: «Aumenteremo le sanzioni contro la Russia in modo sostanziale, a seconda del comportamento di Mosca, visto che ci sono ancora molti interrogativi pendenti sulle mosse future del Cremlino».
Molto duri anche gli Stati Uniti secondo i quali quello della Russia è stato non solo «un attacco all’Ucraina», ma «un attacco alla sovranità di ogni Stato membro dell’Onu» che «avrà conseguenze rapide e gravi. Rimaniamo aperti alla diplomazia e a una soluzione diplomatica ma non permetteremo nuovo bagno di sangue».

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