Oggi si riunisce la cabina di regia per l’emergenza Covid a palazzo Chigi. Un vertice indispensabile per far fronte all’impennata dei contagi e ai rischi che potrebbero esserci a causa dei giorni festivi. Molti sindaci hanno già adottato ordinanze per contenere assembramenti e comportamenti incontrollati, come obbligare l’uso delle mascherine all’aperto o limitare gli accessi in determinate zone della movida o dello shopping.
Ieri mattina, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa di fine anno, ha annunciato alcuni dei provvedimenti che potrebbero essere adottati oggi e ne ha escluso altri. Secondo il presidente del consiglio «l’arrivo della variante Omicron ha aperto una nuova fase della pandemia, tuttavia le decisioni verranno prese solo sulla base dei dati. Si valuterà – ha detto il premier – l’utilizzo della mascherina all’aperto, e non è esclusa in alcuni casi l’ipotesi tampone ai vaccinati. I vaccini restano la difesa migliore e la terza dose è la priorità. Domani valuteremo anche la nuova durata del green pass, perché si è scoperto che la seconda dose esaurisce la protezione più rapidamente di quanto si pensasse all’inizio. Per ora non si parla di lockdown per i non vaccinati, ma ogni risposta è sul tavolo. E per la scuola le vacanze natalizie non saranno allungate».
Anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, esclude che oggi vengano decisi «nuovi lockdown» sia generalizzati che specifici per gruppi di persone, come i non vaccinati, utilizzati ad esempio in Austria. Ciò che, invece, appare già stabilito è che le misure assunte stamani dal board voluto dall’esecutivo per contrastare la pandemia «entreranno in vigore dopo il Natale», come ha annunciato proprio Costa.
Rimane il nodo dei tamponi, su cui sia Draghi che Costa non hanno fatto anticipazioni. È probabile che la cabina di regia se dovesse, come ha ipotizzato lo stesso presidente del Consiglio, approvare la necessità di «sottoporsi al tampone anche per i vaccinati con due dosi», potrebbe decidere un intervento sui costi e soprattutto sulle strutture, visto che oggi non sono rare lunghe file in farmacia per verificare se si è o no positivi al covid.
Gli strumenti che potrebbero essere adottati, anticipati dal premier e da esponenti del governo, trovano l’approvazione del presidente della società italiana di virologia. Secondo Arnaldo Caruso, «l’obbligo di mascherine all’aperto e il distanziamento sono comportamenti che bisogna assolutamente conservare», anche perché, sostiene il virologo, «i sintomi della variante Omicron non è detto che siano più deboli per tutti. Per questo è necessario porre grande attenzione e rispettare con rigore le misure di protezione individuale».