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Grillo indagato a Milano. Nel mirino i contratti pubblicitari con Moby

Beppe Grillo è indagato a Milano per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it. I finanzieri, nell’inchiesta che vede indagati l’ex comico genovese e il patron di Moby Vincenzo Onorato, stanno effettuando perquisizioni negli uffici della Beppe Grillo srl e nella sede legale della…

Beppe Grillo è indagato a Milano per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it. I finanzieri, nell’inchiesta che vede indagati l’ex comico genovese e il patron di Moby Vincenzo Onorato, stanno effettuando perquisizioni negli uffici della Beppe Grillo srl e nella sede legale della Casaleggio associati. L’indagine riguarda anche un contratto per 600mila euro annui sottoscritto dalla stessa Casaleggio associati con Moby spa nel triennio 2018-2020.

Sotto la lente della Procura di Milano ci sono elementi «che fanno ritenere illecita la mediazione operata» dal fondatore del Movimento 5 Stelle in merito alle richieste di interventi avanzate da Onorato e veicolate proprio da Grillo a «parlamentari in carica», perché «finalizzata a orientare l’azione pubblica dei pubblici ufficiali in senso favorevole agli interessi del gruppo Moby», come si legge decreto di perquisizione eseguito dalla guardia di finanza. Secondo la ricostruzione delle fiamme gialle, «Onorato avrebbe chiesto a Grillo una serie di interventi a favore di Moby spa che il leader del Movimento 5 Stelle» avrebbe «veicolato a esponenti politici trasferendo quindi» all’armatore «le relative risposte», come si legge nel comunicato del procuratore della Repubblica di Milano facente funzione, Riccardo Targetti.
Nel frattempo Su Moby, ammessa al concordato preventivo di recente, è in corso un’inchiesta per bancarotta, coordinata dal pm Roberto Fontana, che vede indagati il patron Onorato e suo figlio. Da una tranche di questa indagine, e in particolare da una relazione depositata da un consulente tecnico della Procura, è nato il filone per traffico di influenze illecite. Il fascicolo vede al centro «trasferimenti di denaro» da parte del gruppo Onorato alla società di Grillo che gestisce il sito, per il pagamento di contratti pubblicitari fra il 2018 e il 2019. L’indagine era partita, tra l’altro, da una relazione tecnica, allegata al concordato preventivo e firmata da Stefani Chiaruttini, nella quale si parlava di 200mila euro versati alla Beppe Grillo srl per un contratto che va dal marzo 2018 al marzo 2020 «volto ad acquisire visibilità pubblicitarie per il proprio brand sul blog» del comico-politico.

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