Il covid diventerà endemico e non farà più paura a nessuno.
Questa è un po’ la segreta speranza di tutti noi, ma, a quanto sembra, anche la realistica prospettiva che sta facendo capolino nel panorama scientifico sanitario nelle ultime ore.
“Endemico”, una parola forse sconosciuta a molti ma che – in soldoni – significa che il covid potrebbe essere declassato da pandemia a malanno stagionale, qualcosa di gestibile e che possa diventare parte integrante delle nostre vite, una banale influenza.
A dirlo, una vecchia conoscenza pugliese, l’ex assessore alla sanità della Regione Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene all’Università del Salento.
Il “quando” questo sogno potrà tramutarsi in realtà, però, è tutto un altro conto. Per poter fare delle previsioni sulla tempistica bisogna innanzitutto avere ben chiaro il concetto di endemia.
Endemico è un virus che, in sostanza, si diffonde in maniera costante, senza picchi, ondate, plateau e tutti questi concetti che ormai sono diventati parte integrante del nostro lessico.
Il comportamento dei virus, del resto, è proprio questo qui, il loro diventare “stagionali”, significa che per la maggior parte dell’anno non hanno grande circolazione ma che in una particolare stagione, quella fredda, esercitano la loro azione in maniera più capillare.
Intanto, l’Ema, l’agenzia europea per i medicinali, sconvolge l’opinione pubblica con un allarme – un po’ imprevisto – riguardo eventuali dosi aggiuntive del vaccino anti-covid porgendo il fianco, incosapevolmente, al popolo no-vax che altro non attende.
«Non si può continuare con una dose booster ogni 3-4 mesi – si legge in una nota del capo della strategia vaccinale Marco Cavaleri -. Non abbiamo ancora dati sulla quarta dose per poterci esprimere, ma siamo preoccupati da una strategia che prevede di andare avanti con le vaccinazioni a distanza di poco tempo. Questo modus operandi non è sostenibile a lungo termine. Si potrà andare avanti con le dosi booster una o forse due volte, ma non è una cosa che possiamo ripetere costantemente».