Regioni, governo e scienza iniziano a essere d’accordo: l’approccio alla pandemia va cambiato. E il sistema dei colori, che fin qui ha permesso l’introduzione di restrizioni, può essere abbandonato. Salvando solo la zona rossa. È proprio questa la posizione dei governatori, riuniti ieri per elaborare una proposta da presentare all’esecutivo. Secondo il presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliando Fedriga, è opportuno «procedere rapidamente verso una normalizzazione della situazione che consenta una ripresa più ordinata e il rilancio del nostro Paese». L’obiettivo adesso è quindi «superare il sistema dei colori con l’esigenza che la sorveglianza sanitaria sia riservata ai sintomatici». Un punto che le Regioni mettono all’ordine del giorno nel documento pronto per essere inviato a palazzo Chigi.
Della stessa opinione è il governatore della Lombardia, Attilio Fontana: «La proposta sarà quella di superare il sistema dei colori, concentrare il tracciamento solo sui soggetti sintomatici, calcolare i ricoveri Covid escludendo i pazienti positivi in ospedale per altre patologie». Per il momento il governo non si esprime, anche se trapela qualche posizione. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, trova la proposta «condivisibile» e aggiunge che è «giusto mantenere la zona rossa ma per il resto con il green pass direi che il sistema a colori è superato».
Gli fa eco il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta: «Da alcune settimane, da quando ci sono tentativi da parte delle Regioni di modificare un po’ il sistema di conteggio ospedaliero dei ricoverati, sono stato il primo a proporre di abolire il sistema colori. Anche perché – prosegue – alla fine bianco e giallo sono esattamente la stessa cosa». L’arancione prevede delle restrizioni solo per i non vaccinati. L’unico colore che definisce quindi variazioni importanti è quindi il rosso. Possibilista, infine, il virologo Massimo Galli: «Siamo in una realtà molto diversa rispetto a quando sono stati costituiti i sistemi a colori. Non mi sclerotizzerei su un sistema che alla fine era un compromesso ottenuto in un momento della pandemia diverso da questo. Cambiare, se non diventa un liberi tutti, può essere opportuno e legittimo».