La Corte d’Assise di Taranto ha rigettato la richiesta di perizia psichiatrica su Salvatore Dettori, l’ex sottufficiale della Marina militare di 46 anni che a novembre dello scorso anno ha ucciso la madre a coltellate per poi strapparle il cuore.
Secondo i giudici la diagnosi presentata dai legali dell’omicida a sostegno della perizia psichiatrica, parla di un disturbo dell’umore e questo, secondo il collegio, non rientra tra le patologie psichiatriche che possono incidere sulla capacità di intendere e volere, come ha invece sostenuto dalla difesa dell’uomo.
Per la Corte d’Assise, non si tratta di un disturbo della personalità e pertanto non vi sono i presupposti per accogliere la richiesta di perizia psichiatrica.
I familiari della vittima oggi si sono costituiti parte civile e hanno chiesto un risarcimento di un milione e mezzo di euro. L’omicidio, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato effettuato per ragioni economiche. Il figlio della donna, che aveva debiti, voleva impossessarsi della villa della madre a Leporano, a pochi chilometri da Taranto. La donna era vedova. Dettori, dopo aver ucciso la madre, cercò anche di simulare un’esplosione manomettendo il tubo del gas.