«Il sindaco Melucci vuole imprimere un cambio di linea politica dopo avere ottenuto voti dai cittadini sulla base di impegni che non sono ritenuti più attuali? Se così fosse troverebbero riscontro le voci sempre più insistenti di un dialogo tra il Sindaco e i rappresentanti di Italia Viva e Azione, a cui si vorrebbe allargare la maggioranza». Si è fatta attendere qualche giorno la reazione del M5s al ritiro delle deleghe all’assessore Maria Luppino e al consigliere Mario Odone. L’iniziativa del primo cittadino è avvenuta in seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate dal referente degli iscritti di Taranto del Movimento, Francesco Nevoli, sull’accordo di programma per il futuro del siderurgico. Un punto quest’ultimo su cui il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha mostrato apertura dopo il tavolo istituzionale a Roma. «Serve più dialogo diretto e meno interviste che smentiscono il nostro programma e la nostra storia politica», ha affermato il sindaco. Oggi sono il vice presidente nazionale del Movimento Cinque Stelle, Mario Turco, e il coordinatore regionale, Leonardo Donno, a puntare l’indice contro la decisione del primo cittadino che definiscono «improvvisa, unilaterale e senza giustificazione». Il Sindaco dica se sono ancora validi gli obiettivi della transizione ecologica e della riconversione – affermano -. Il MoVimento a Taranto, nei fatti e negli atti, ha semplicemente promosso iniziative in linea con il programma sottoscritto alle scorse amministrative con il “contratto dei cittadini. Ci riferiamo alla nostra posizione critica in merito al cambio di destinazione d’uso dell’area del comparto 32, per cui abbiamo scongiurato l’ulteriore consumo di suolo e le relative possibili speculazioni edilizie a danno di cittadini e commercio; ci riferiamo altresì al no alle trivellazioni nel mare pugliese, incluso il Golfo di Taranto. In ultimo, in consiglio comunale abbiamo presentato una mozione riguardante l’ex-Ilva, con cui abbiamo chiesto la chiusura delle fonti inquinanti, l’introduzione di maggiori tutele ambientali e sanitarie e ci siamo espressi contro la reintroduzione dello scudo penale. Tutti questi – proseguono Turco e Donno – sono temi identitari e non negoziabili per il M5s. Sono obiettivi politici che abbiamo dichiarato in campagna elettorale e la loro condivisione è stata la premessa del nostro sostegno alla candidatura del Sindaco Melucci. Adesso ci chiediamo: cosa è cambiato? Il Sindaco Melucci non condivide più questi obiettivi? Vuole imprimere un cambio di linea politica dopo avere ottenuto voti dai cittadini sulla base di impegni che non sono ritenuti più attuali?». Il riferimento è anche all’apertura espressa nelle scorse ore da Azione-Italia Viva, guidata in riva allo Ionio da Massimiliano Stellato che fu, si ricorda, tra i diciassette consiglieri comunali che sfiduciarono la giunta nella scorsa consiliatura. «Questi partiti con i loro esponenti, a memoria nostra e dei tarantini – incalzano Turco e Donno – non si sono mai realmente spesi per il bene della nostra città. E sono da sempre a favore dello scudo penale, del carbone e delle trivelle, lontani dai principi, dai valori e dagli obiettivi programmatici e politici del M5S, condivisi con lo stesso sindaco. È chiaro che un’apertura a loro significherebbe un totale cambiamento di rotta da parte del primo cittadino e il venir meno dell’obiettivo comune della transizione ecologica e della riconversione economica, sociale e culturale del territorio». Dal Movimento Cinque Stelle, dunque, parte un invito alla chiarezza «per i cittadini di Taranto che hanno il diritto di sapere cosa realmente stia succedendo a Palazzo di Città. Cittadini che aspettano risposte concrete dalla politica, e ai quali sarebbe doveroso risparmiare l’avanspettacolo dei giochi politici a danno della città. Siamo, quindi, disponibili per un incontro a Palazzo di Città – concludono Turco e Donno – al fine di conoscere direttamente dal sindaco se vi sia o meno permanenza e condivisione degli obiettivi programmatici dichiarati e sottoscritti nel “contratto dei cittadini».