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Taranto, un sogno per i Giochi del 2026: «Palestina e Israele insieme per la pace»

«Ho sempre sognato di vedere Israele e Palestina fianco a fianco ai Giochi del Mediterraneo. Oggi con la prospettiva concreta di una pace, questo sogno potrebbe davvero avverarsi. E sarebbe quel simbolo di pace che il mondo intero potrebbe applaudire». Così, sui social, il commissario governativo ai Giochi, Massimo Ferrarese, che accogliendo con gioia il cessate il fuoco, già sogna di celebrare la pace all’evento di agosto 2026, chiamato a cambiare il volto e forse anche la storia della città.

E mentre i cantieri delle opere più grandi e impegnativi, il rifacimento dello stadio Iacovone al rione Salinella, del centro sportivo Magna Grecia al quartiere Italia-Montegranaro e la costruzione delle due piscine olimpiche nell’area di viale Ionio, proseguono a tappe spedite e ospitano al lavoro sempre più uomini e mezzi, gli sherpa di governo e comitato internazionale dei Giochi, presieduto dall’italiano ex atleta olimpico Davide Tizzano, sono al lavoro per trovare la quadra sull’ultimo tassello burocratico, l’affidamento dei servizi tecnologici.

Una grana non da poco su cui nei giorni scorsi si era accesa una disputa dai toni accesi tra comitato internazionale, interessato ad affidare direttamente, cioè senza gara, a ditte di fiducia il pacchetto da circa 10 milioni di euro per cronometraggi, punteggi, cyber security, antidoping e dirette tv e il comitato locale, presieduto da Ferrarese, che ha le mani legate al doveroso rispetto delle norme nazionali.

L’incontro

Dopo l’ultimo confronto al Coni, in cui il sindaco Piero Bitetti ha lavorato per allontanare definitivamente le voci che volevano i Giochi di Taranto a rischio, i tecnici dei ministeri dello Sport e della Coesione sono al lavoro con l’organo internazionale per superare definitivamente i punti su cui si è acceso il conflitto. Sembrano comunque definitivamente superati i toni delle scorse settimane, contenuti nelle mail con cui il comitato internazionale ha contestato a quello italiano ritardi e inadempienze, smentiti dai numeri forniti da Ferrarese.

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