Anche un carabiniere e un avvocato tra le quattro arrestate e finite ai domiciliari nel Tarantino con le accuse, a vario titolo, di circonvenzione di incapace nei confronti di un anziano, violenza privata, infedele patrocinio e autoriciclaggio. Il militare, in servizio nella stazione di Martina Franca, avrebbe approfittato dello stato di inferiorità fisica e psichica di un anziano ultraottantenne che viveva solo (deceduto nel corso delle indagini) spingendolo a versare sul suo conto corrente, cointestato alla moglie, la somma di 184mila mila euro.
Parte del denaro invece di essere impiegata per provvedere al sostentamento e alla cura dell’anziano, era stata usata per le esigenze personali della coppia come l’estinzione di un mutuo e il pagamento di finanziamenti. Un’altra parte, invece, era stata trasferita su conti intestati alla moglie del carabiniere.
Il presunto raggiro sarebbe stato ideato con l’aiuto dell’avvocato martinese Fernando Rinaldi che, tempo prima, lo aveva assistito in una controversia civile prima di entrare in conflitto con l’anziano per ragioni di natura professionale. Un’altra persona, legata da rapporti di conoscenza e frequentazione sia con la vittima che con gli altri indagati, avrebbe contribuito a depistare le indagini.
Le indagini, oltre a documentare che il militare utilizzava impropriamente l’auto di servizio per scopi personali, avrebbe consentito – secondo gli inquirenti – di acquisire elementi indiziari relativi a un altro episodio di truffa da parte dello stesso carabiniere e della moglie in danno di un’altra coppia di anziani. I due, approfittando della condizione di fragilità e vulnerabilità delle vittime, avrebbero espresso un falso stato di disagio economico e spinti a farsi accreditare 20mila euro tramite bonifico bancario. Oltre alla misura degli arresti domiciliari eseguita nei confronti dei quattro indagati, il gip ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di 200mila euro, corrispondente all’intero ammontare del profitto di entrambi i raggiri contestati.