Probabilmente è destinata a restare impunita la truffa messa a segno ai danni di un’anziana tarantina raggirata sulla base della promessa di alcuni lavori edili alla cappella di famiglia nel cimitero di San Brunone.
Il giudice Clara Cirone ha mandato assolto, per non aver commesso il fatto, l’unico sospettato finito a processo, A.C., pregiudicato di 60 anni. Nel lontano 2012 si presentò alla porta di casa dell’anziana un uomo che, spacciandosi per impiegato del cimitero utilizzando un nome falso, le proponeva alcuni lavori e lo spostamento dei loculi nella cappella di famiglia per far posto ad altre sepolture. In cambio l’uomo chiedeva circa 13mila euro.
La donna pagò la cifra richiesta in contanti nel giro di quindici giorni ma dopo un mese, recandosi al cimitero, scoprì che non solo il cantiere non era mai stato avviato ma anche che il sedicente impiegato comunale si era volatilizzato nel nulla con i suoi soldi. Dopo aver presentato denuncia per il raggiro subito, la donna ha riconosciuto in alcune foto segnaletiche degli investigatori l’uomo fuggito col denaro.
A processo, tuttavia, il legale dell’imputato, avvocato Andrea Salinari, è riuscito a dimostrare che il riconoscimento dell’uomo non era basato su prove chiare e al contrario tutti gli elementi raccolti dalla sfortunata vittima, come il numero di targa dell’auto del truffatore, non conducevano verso l’identificazione certa dell’imputato. La procura aveva chiesto condanna a due anni.










