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Taranto, sovraffollamento e contagi: situazione esplosiva nel carcere “Carmelo Magli”

Resta grave la situazione nel carcere di Taranto a causa dei contagi da Covid. Il “Carmelo Magli” è il secondo carcere pugliese per numeri di contagi. Il focolaio esploso nei giorni scorsi conta ancora 48 detenuti, di cui uno solo ricoverato nel reparto Covid dell’ospedale Moscati e una dozzina di agenti di polizia penitenziaria risultati…
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Resta grave la situazione nel carcere di Taranto a causa dei contagi da Covid. Il “Carmelo Magli” è il secondo carcere pugliese per numeri di contagi. Il focolaio esploso nei giorni scorsi conta ancora 48 detenuti, di cui uno solo ricoverato nel reparto Covid dell’ospedale Moscati e una dozzina di agenti di polizia penitenziaria risultati positivi al virus. I dati sono contenuti nell’ultimo report del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che monitora la diffusione del virus nelle carceri di tutta Italia, aggiornato al 20 gennaio.

Quasi tutti i contagiati sono asintomatici e vaccinati. «Abbiamo chiesto alla direzione uno screening generale. Tamponi a tappeto per tutta la popolazione carceraria e anche per il personale ma finora non abbiamo avuto risposta. È una misura necessaria perché fino alla scorsa settimana non era richiesto il green pass ai parenti in visita. Poi i controlli sono cambiati e si sono intensificati» racconta Federico Pilagatti, segretario regionale del Sappe, uno dei sindacati di polizia penitenziaria. «Abbiamo anche scritto al prefetto per segnalare la situazione esplosiva nel carcere che è diventato una polveriera. A causa del sovraffollamento i detenuti sono sul piede di guerra. Ogni giorno si verificano proteste, anche violente, con vetri e mobili rotti». Nelle scorse settimane un detenuto, probabilmente con problemi psichici, è riuscito a impossessarsi delle chiavi di un agente in servizio nel reparto C1 (precauzionali), aprendo alcune celle e liberando altri detenuti. Ci sono volute delle ore perché il personale, guidato dalla comandante Vetrano, riuscisse a riportare la situazione alla normalità. L’agente aggredito è stato accompagnato in ospedale per le cure del caso.
Il focolaio è il terzo negli ultimi mesi. Ai primi di dicembre 2021 c’era stata una rivolta al quarto piano del nuovo padiglione Covid esplosa col lancio di bombolette di gas, distruzione di sedie e tavoli e minacce ai medici in servizio. L’istituto tarantino, oltre al primato nelle classifiche per sovraffollamento (ospita circa il doppio della capienza che è di 300 detenuti) e carenza di personale (organico sotto di circa 100 agenti), è stato in passato teatro di casi di cronaca, come quelli della droga introdotta nelle celle (a volte arrivata perfino in volo coi droni) e quelli dei microtelefoni cellulari utilizzati dai detenuti per gestire gli affari illeciti. «L’Italia è al 149simo posto al mondo, uno degli ultimi, nel rapporto tra detenuti e popolazione». Lo ha ricordato ieri il procuratore generale di cassazione Giovanni Salvi alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

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