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Taranto, schiaffo a un infermiere del pronto soccorso: «Urlava contro mio padre. Scuse reciproche»

«Sono un operatore sanitario della Sanitaservice e lavoro nelle strutture del territorio jonico. Certamente mi scuso per quello che è accaduto, e per non aver saputo tenere a freno il mio grande disappunto, ma ci tengo a dare la reale versione dei fatti, dopo i quali peraltro ho chiesto scusa all'infermiere e dallo stesso ho…

«Sono un operatore sanitario della Sanitaservice e lavoro nelle strutture del territorio jonico. Certamente mi scuso per quello che è accaduto, e per non aver saputo tenere a freno il mio grande disappunto, ma ci tengo a dare la reale versione dei fatti, dopo i quali peraltro ho chiesto scusa all’infermiere e dallo stesso ho ricevuto altrettanto». A riferirlo è l’uomo che ieri sera, nel pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ha schiaffeggiato un infermiere. L’uomo è stato identificato dai carabinieri.

Ora racconta: «All’arrivo al pronto soccorso, mio padre in un momento di particolare dolore e agitazione, con pressione ormai altissima e difficoltà a respirare, ha riportato in maniera concitata e a voce alta quanto stava vivendo, e ha riferito un insopportabile bruciore al petto. L’infermiere ha risposto urlando e inveendo contro mio padre che solo un’ora dopo è stato operato a causa di un infarto e che dovrà subire un’altra operazione a cuore aperto. Non ho saputo contenere il disagio e la rabbia per la reazione di fronte ad una persona che stava soffrendo e, sbagliando, ho dato uno schiaffo all’infermiere».

Stando a quanto riferisce non ci sarebbe stata «nessuna insofferenza per la fila e nessuna prevaricazione da parte mia» e dopo l’episodio violento c’è stato uno «scambio di scuse» avvenuto «davanti ai carabinieri». L’infermiere non avrebbe presentato denuncia nei suoi confronti, a differenza di quanto si era appreso in un primo momento.

«Ritengo – conclude l’uomo – che si debba avere estrema delicatezza nel trattare la sofferenza di chi si rivolge ai sanitari per necessità. Ciò significa non frasi urlate, non superficialità, né risposte come quella che ho sentito ieri: “Qui volete essere tutti serviti per primi“. Il punto è che non siamo al ristorante, ma in un luogo dove la cura dovrebbe partire dal modo in cui i pazienti vengono trattati, dunque da quella che dovrebbe essere l’accoglienza».

L’Asl Taranto: «Solidarietà all’infermiere aggredito. Nessun atto di violenza sarà tollerato»

Dall’Asl Taranto, intanto, il direttore generale Vito Gregorio Colacicco, esprime «solidarietà e vicinanza» all’infermiere aggredito: «Siamo informati sulle sue condizioni, lo sentiremo telefonicamente e lo incontreremo presto, proprio per ribadire il nostro impegno a tutela della sicurezza e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici».

Colacicco sottolinea che «nessun atto di violenza sarà mai tollerato, non ci sono scusanti».

Proprio per affrontare questo problema, all’interno della Asl Taranto è stato istituito il Gruppo di lavoro per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari composto da personale sanitario e professionisti specializzati e formati sul tema, con l’obiettivo di individuare e mettere a punto le misure necessarie per garantire la prevenzione di atti di violenza, fisica e verbale, verso gli operatori sanitari.

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