Taranto, sassi contro un bus nel quartiere Paolo VI: paura tra i passeggeri

Fortunatamente non si registrano feriti a seguito dell’atto vandalico avvenuto ieri sera ai danni di un autobus del servizio di trasporto urbano a Taranto.

L’episodio – stando a quanto riferiscono Francesco Zotti, Cinzia Fumarola e Carmelo Sasso, rispettivamente segretari territoriali dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti – è avvenuto su un bus della linea 24 nel quartiere Paolo VI mentre il mezzo percorreva via Salvemini alle 19:10 circa.

«Ho sentito un forte rumore dovuto come a un urto. I passeggeri a bordo mi hanno avvertito che un vetro era andato in frantumi», racconta l’autista in servizio, spiegando di essere stato «costretto ad arrestare la corsa anche per rendermi conto delle condizioni di salute delle persone a bordo e dei danni riportati dal mezzo. Come al solito tanta paura».

I sindacati chiedono un incontro al prefetto

I sindacati chiedono al prefetto di Taranto, Paola Dessì, la possibilità di una immediata convocazione del tavolo provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e la possibilità di aggiornare su tale recrudescenza anche il nuovo questore Michele Davide Sinigaglia.

Alcuni quartieri della città, affermano le organizzazioni sindacali, «sono ormai vere e proprie risk zone (zone a rischio). Paolo VI (come nel caso di ieri e dello scorso 11 ottobre), Tramontone (ultimo episodio un mese fa), la zona del capolinea Porta Napoli-Porto (ultimo episodio il 15 ottobre complice anche la scarsa illuminazione pubblica che caratterizza la zona), segnalate come fossero luoghi di guerra in cui non è più sicuro svolgere un servizio pubblico».

Le rappresentanze sindacali unitarie aggiungono che «sono già circa 50 le sassaiole contro gli autobus dall’inizio dell’anno, senza contare gli episodi di violenza, maleducazione e vandalismo a bordo».

Ad Halloween sto ai bus alle 22

Da Kyma Mobilità intanto è arrivata la comunicazione che nella notte di Halloween (31 ottobre) il servizio di trasporto sarà interrotto alle 22. «Una misura necessaria – concludono i segretari Zotti, Fumarola e Sasso – perché si prova così a contenere il rischio di un disastro annunciato».

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