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Taranto, ritrovata la statua di Sant’Antonio del presidente cavalier Pignatelli

«U cavalie’, u cavalie’»: incoraggiato da questo cadenzato coro il presidente del Taranto Luigi Pignatelli effettuava il giro di campo dello Iacovone, mostrando con orgoglio una statua di Sant’Antonio. Siamo nel biennio 1983/85 e il cavaliere (apparteneva all’antico “Ordine della Concordia”) riuscì così a coniugare l’amore per il Taranto con la profonda devozione per il…
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«U cavalie’, u cavalie’»: incoraggiato da questo cadenzato coro il presidente del Taranto Luigi Pignatelli effettuava il giro di campo dello Iacovone, mostrando con orgoglio una statua di Sant’Antonio. Siamo nel biennio 1983/85 e il cavaliere (apparteneva all’antico “Ordine della Concordia”) riuscì così a coniugare l’amore per il Taranto con la profonda devozione per il santo padovano. Solo chi ha almeno 50 anni ricorderà con piacevole nostalgia quella sorta di processione, avvenuta in una manciata di occasioni tra il primo e il secondo tempo di alcune gare interne. La statua, lunga qualche decina di centimetri, divenne simbolo di una squadra che alla fine della stagione 1983/84 ottenne la promozione in Serie B. Peccato, però, che un paio di anni fa vi si persero le tracce, facendo venire meno una reliquia del calcio rossoblù.

La statuetta ritrovata

Una sparizione, fortunatamente, durata poco, perché poche settimane fa è tornata alla luce durante i lavori allo stadio “Iacovone”. Un ritrovamento fortuito e che fa felice Antonello, il figlio del cavaliere scomparso il 15 maggio 1999: «Sono felicissimo che – afferma – un pezzo della storia del Taranto e anche della mia famiglia sia stato recuperato. La statua è stata ritrovata in un deposito dello stadio, conservata in un cartone. Inizialmente sono stato avvisato da un mio conoscente impegnato nei lavori di ristrutturazione. Successivamente è stata presa in consegna da Osvaldo, il custode dell’impianto sportivo». Un ritrovamento, secondo Antonello Pignatelli, da interpretare in un unico modo: «Questo è un segno del Signore. Probabilmente porterà bene al Taranto che avrà un futuro bello». Nel 2016 la famiglia Pignatelli, con atto notarile, donò la statua al Comune di Taranto, quando il primo cittadino era Ippazio Stefano e il presidente del club rossoblù era Elisabetta Zelatore.

La fede nata in giovane età

«Mio padre mi raccontava – conclude Pignatelli – di essersi rivolto al santo per ricevere una grazia e le sue preghiere furono ascoltate. Non a caso all’anagrafe sono Antonio, anche se lui mi chiamava Antonello. Ogni anno si recava per delle cure ad Abano Terme e coglieva l’occasione per andare al santuario del santo».

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