Resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato Sante De Salvo, il funzionario dell’Inps di 57 anni, arrestato sabato scorso in flagranza per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, dopo aver cercato di uccidere la moglie di tre anni più giovane. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari Giovanni Caroli che ieri ha interrogato l’indagato, assistito dall’avvocato Luca Balistreri. Dal racconto dei figli è emerso che maltrattamenti e violenze andavano avanti in famiglia da almeno due anni. La donna aveva finalmente trovato il coraggio di chiedere il divorzio ma il marito aveva avvertito che si sarebbe opposto in ogni modo. La lite e l’aggressione in auto, sabato mattina. L’uomo ha perso il controllo mentre percorreva la statale 7 alle porte della città e si è schiantato contro il guard rail. Gli automobilisti sopraggiunti sul luogo dell’incidente hanno riferito scene di follia e violenza. «Pensavamo la stesse rianimando perché era stesa a terra», hanno raccontato i testimoni ma al contrario il marito stava premendo il ginocchio sul torace della moglie. Dopo un attimo l’ha colpita con un violento calcio in testa e ha cercato di aggredire anche le persone intervenute per salvare la povera malcapitata. Più di un testimone ha sentito la donna implorare «aiuto, non mi lasciate sola con lui». Divincolato dai soccorritori, l’uomo ha cercato ancora una volta di uccidere la moglie gettandosi sul corpo della donna e stringendole le mani intorno al collo per strangolarla. A quel punto è fuggito a piedi ed è stato intercettato poco dopo dagli agenti di polizia. E anche ai poliziotti ha riservato calci e pugni. Sono state necessarie le manette per fermare la furia cieca dell’uomo che ha mandato in ospedale ben quattro agenti, con ferite giudicate guaribili in dieci giorni ciascuno. Questa la ricostruzione del magistrato, secondo il quale se l’uomo non fosse stato allontanato dagli automobilisti sopraggiunti per fermare le sue insane intenzioni, avrebbe potuto uccidere la poveretta. I figli hanno confermato ai poliziotti che le violenze in casa andavano avanti da tempo. «Per nulla scattano episodi violenti», hanno detto, ma lei per quieto vivere non aveva mai denunciato. La donna è stata portata in ospedale in codice rosso con fratture alle costole e al bacino, fratture esposte e scomposte al ginocchio e al polso, milza lacerata, traumi alla testa. Le sue condizioni migliorano, è stata trasferita dalla rianimazione al reparto di ortopedia ma la prognosi resta riservata. Durante l’interrogatorio l’uomo ha negato tutte le accuse. Ha affermato che le percosse inflitte alla moglie erano tentativi di rianimazione male interpretati dagli altri automobilisti. «È finanche superfluo rilevare – scrive il giudice – che un calcio alla testa non è una manovra di soccorso».
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Taranto, resta in carcere il funzionario. «Tentato omicidio della moglie»
