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Taranto, perquisizioni della polizia penitenziaria in carcere: trovati 16 smartphone con caricabatterie e accessori

Sedici smartphone, con tanto di caricabatterie e accessori vari, sono stati trovati dagli agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Taranto. Ne dà notizia il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe). È accaduto nei giorni scorsi dopo il ritrovamento, il 7 ottobre, di due cellulari nascosti nelle porte dei bagni di due celle al terzo…
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Sedici smartphone, con tanto di caricabatterie e accessori vari, sono stati trovati dagli agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Taranto. Ne dà notizia il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe).

È accaduto nei giorni scorsi dopo il ritrovamento, il 7 ottobre, di due cellulari nascosti nelle porte dei bagni di due celle al terzo piano del nuovo padiglione Jonio. I dispositivi erano nelle disponibilità di due detenuti ristretti in regime di alta sicurezza poiché accusati di reati di mafia, riferisce il Sappe.

I poliziotti penitenziari hanno dunque esteso la perquisizione trovando gli altri smartphone e gli accessori.

Il segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti, sottolinea come «lo sparuto numero di poliziotti penitenziari (che diminuisce sempre di più a seguito delle aggressioni dei detenuti che li mandano in ospedale, pensionamenti, eccetera) in servizio nell’affollato e più degradato carcere della nazione, sta combattendo una battaglia impari contro detenuti sempre più prepotenti per far prevalere la legalità, il rispetto delle leggi e per cercare di tutelare i detenuti più deboli che vengono spesso sopraffatti dai violenti, mentre l’amministrazione penitenziaria centrale è inesistente».

Pilagatti evidenzia «la grande professionalità e il coraggio dimostrato dai lavoratori che forse fanno il mestiere più brutto e pericoloso del mondo, ma che stanno contrastando con le unghie e con i denti la delinquenza interna al carcere (a partire appartenenti a clan agguerriti e pericolosi) che lo vorrebbe trasformare in piazza di spaccio di droga e telefonini come avvenuto, in altri penitenziari della nazione».

Il segretario nazionale del Sappe afferma che «il reparto di polizia penitenziaria di Taranto sta reagendo in maniera eroica» alla prepotenza di alcuni detenuti «con operazioni e perquisizioni che portano a ingenti ritrovamenti di materiale proibito (droga e telefonini) in continuazione». Pur in condizioni difficili, aggiunge, «il personale di Taranto sta dimostrando molto coraggio e abnegazione, ma – prosegue – non può continuare a combattere da solo contro una criminalità attrezzata e con tante potenzialità poiché sarebbe condannata a soccombere, per cui necessita l’aiuto urgente dell’amministrazione penitenziaria al fine di rivitalizzare gli organici della polizia penitenziaria con l’invio di almeno 100 unità, nonché a provvedere a uno sfollamento di almeno 200 detenuti (attualmente oltre 800 detenuti per meno di 400 posti)».

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