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Taranto, Ionian Shipping: «Il rigassificatore? Fondamentale per risollevare il porto»

Se il Comune di Taranto dice un no netto alla nave rigassificatrice, non è della stessa idea il consorzio di imprese legate al porto. Anzi nel rigassificatore vedono un futuro, un modo per risollevare l’economia dell’insenatura che da qualche anno langue. «La nave, destinata a rifornire i terminali di gas, potrebbe rappresentare una nuova occasione…
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Se il Comune di Taranto dice un no netto alla nave rigassificatrice, non è della stessa idea il consorzio di imprese legate al porto. Anzi nel rigassificatore vedono un futuro, un modo per risollevare l’economia dell’insenatura che da qualche anno langue.

«La nave, destinata a rifornire i terminali di gas, potrebbe rappresentare una nuova occasione di rilancio per il porto, oggi segnato da un drastico calo delle attività», a sostenerlo è Gerardo Pentassuglia, presidente del Consorzio Ionian Shipping Consortium (Isc), che rappresenta otto agenzie marittime operanti nel porto di Taranto.

«Non si può ignorare il fatto che la presenza di piccole navi gasiere, destinate a rifornire l’impianto rigassificatore, potrebbe restituire vitalità al porto, un’area che da troppo tempo non vive momenti di vera crescita», afferma Pentassuglia, sottolineando l’importanza strategica di questo approdo.

L’inquinamento

Ad oggi il Comune di Taranto si è sempre detto contrario all’attracco, anche per l’impatto ambientale e per l’inquinamento, mentre il ministro alle Imprese, Urso insiste, perchè solo con la nave, a parer suo, si possono alimentare i forni elettrici e gli impianti per il periodotto (i cosidetti impianti Dir) che servono a produrre acciaio, per l’ex Ilva. Accanto al primo cittadino Bitetti, ci sono le associazioni ambientaliste e gran parte della cittadinanza.

Gli imprenditori sono di una altra idea, portano come esempio altre città, come La Spezia, Livorno, Piombino e Porto Empedocle, dove i terminali di rigassificazione sono già operativi, a Taranto il dibattito è invece acceso e cisono divisioni. E quel rischio di un impatto negativo sull’ambiente, sostenuto da voci critiche, viene considerato da Pentassuglia come infondato, grazie alle tecnologie avanzate impiegate per garantire la sicurezza dei terminali. Sulla stessa linea la Raccomar, l’associazione degli agenti marittimi di Taranto, che evidenzia che l’installazione del rigassificatore garantirebbe la creazione di oltre 300 posti di lavoro.

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