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Taranto calcio, il ds Pagni: «Con i tifosi un confronto pacifico, ci manca la stoccata»

Il periodo non è dei più semplici e per uscirne indenni servirà tutto, eccetto agire con fretta (nel suo consueto ruolo di cattiva consigliera) e impulsività. Ci vogliono calma e sangue freddo, doti riscontrabili nelle parole di Danilo Pagni, direttore sportivo del Taranto. Il ds è l’unico a parlare a fine gara con la dovuta pacatezza, una delle ancore su cui fare affidamento per riappropriarsi della serenità improvvisamente smarrita. Prima di presentarsi davanti a telecamere e taccuini, Pagni ha incontrato i rappresentanti della Curva.

I sostenitori ionici hanno fatto sentire tutta la loro vicinanza in un momento complicato: «Il confronto – afferma Pagni – è stato pacifico, sereno e aggiungerei anche proficuo. I tifosi ci hanno chiesto se esistano dei problemi nello spogliatoio, ma ho detto loro che non c’è nulla di tutto questo. Problemi non ce ne sono, così come non esiste lo spogliatoio perfetto. Se qualcuno dovesse andare alla ricerca del pelo nell’uovo con me non attacca. Direi che quando non si vince tutto sembra nero o grigio, ma la verità è che non c’è alcuna spaccatura».

Le dichiarazioni

A chi gli domanda se una delle ragioni di questi risultati sia avere cambiato tanto, Pagni risponde: «Cambiare tanto si, ma sino a un certo punto. Abbiamo preso un difensore centrale che sta facendo benissimo. Zampa ha fatto una grandissima partita. In attacco si sono alternati Trombino e Aguilera. Secondo me le ragioni sono altre. Certo è che se giochi a una porta, addirittura in superiorità numerica e non segni allora vuole dire che non siamo scaltri».

Assenza di scaltrezza, anche quando si è in superiorità numerica, come è avvenuto dal 26’ della ripresa in poi: «Il problema – riprende – è uno: non siamo capaci di stoccare, di andare a conclusione di fare gol nel momento migliore. Al di là dell’incidente tecnico sul gol del vantaggio ospite, questa squadra per quanto abbiamo investito deve dare di più. A volte gira tutto storto: quanti cross hanno fatto Loiodice ed Hadziosmanovic? Quanti calci d’angolo abbiamo battuto? Alla fine gli abbiamo messi in un angolo. Noi dobbiamo diventare squadra».

A fianco di Panarelli

Pagni scende in campo al fianco di Luigi Panarelli: «Non esiste un caso Panarelli. L’allenatore – prosegue – conosce bene la categoria e l’abbiamo accontentato su varie richieste. Di certo non ci tireremo indietro in questi giorni per completare la squadra. Potremmo prendere quanti giocatori vogliamo, ma noi dobbiamo diventare squadra. I nostri atleti hanno un valore e una storia, ma quando vai in campo tutto questo si azzera. Questa è la mia analisi e devo dire anche molto serena».

Sulla condizione atletica del gruppo è sincero: «Il gruppo non è al top. Quando fanno determinati tipi di lavoro va in difficoltà e perciò abbiamo dovuto abbassare i carichi. Quando le cose non vanno per il verso giusto le energie nervose e mentali vengono meno. Dobbiamo diventare squadra, ripeto: dobbiamo lavorare tutti e sentirci in discussione, io per primo. Bisogna migliorare, la perfezione appartiene solo a Dio».

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