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Taranto, nuvola rossa dall’ex Ilva. Gli attivisti: «La Procura indaghi su conseguenze e responsabilità»

Nuvole di fumo rosso visibili dalla zona industriale e dalla vicina Statte si alzano dall'acciaieria 2 dell'ex Ilva e scatta l'allarme in città. L'attivista Luciano Manna parla di «emissioni nocive nella fase di conversione ghisa-acciaio» e si appella ancora una volta alla procura: «c'è materiale per concludere le indagini che proseguono da anni dopo numerose…
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Nuvole di fumo rosso visibili dalla zona industriale e dalla vicina Statte si alzano dall’acciaieria 2 dell’ex Ilva e scatta l’allarme in città. L’attivista Luciano Manna parla di «emissioni nocive nella fase di conversione ghisa-acciaio» e si appella ancora una volta alla procura: «c’è materiale per concludere le indagini che proseguono da anni dopo numerose denunce e conseguenti ispezioni ed avviare un nuovo processo nei confronti dei gestori della fabbrica. Taranto e i tarantini attendono Giustizia».

Il caso

L’episodio ieri mattina intorno alle 13. Potrebbe essersi trattato del fenomeno del così detto slopping, che si verifica in presenza di anomalie nel ciclo della stessa acciaieria, impianto che effettua la trasformazione in acciaio liquido della ghisa liquida che arriva dall’area altiforni. Il colore rossastro sta a indicare la presenza di ferro. Un fenomeno più volte accaduto negli impianti tarantini. «A febbraio, insieme alle associazioni Giustizia per Taranto e Giorgio Forever siamo stati accolti dalla procuratrice Eugenia Pontassuglia, a cui abbiamo consegnato una puntuale denuncia. Siamo tornati in procura per segnalare fenomeni di questo tipo ad aprile e luglio. Per legge in presenza di emissioni visibili e percepibili l’azienda è tenuta ad avvisare procura, Arpa, Comune ed altri organi tecnici». Le sentinelle ambientali puntualmente segnalano alla magistratura inquirente ogni episodio, con foto, video e sopratutto le rilevazioni delle centraline Arpa. L’agenzia per l’ambiente gestisce i deposimetri e raccoglie continuamente i dati sulle emissioni di sostanze pericolose come benzene e diossina.

La fabbrica

Acciaieria 2 è l’unica attualmente in funzione nel siderurgico ed è tornata in attività nelle scorse settimane dopo una fermata resasi necessaria per la manutenzione all’impianto gasometro dove erano stati segnalati pericolosi malfunzionamenti. Durante lo stop è stata temporaneamente riattivata l’acciaieria 1. E sul caso del siderurgico, questa mattina Rosato D’Amato e Gregorio Mariggiò di Europa Verde ed Avs comunicheranno l’esito della risposta scritta dell’interrogazione alla commissione Europarlamentare sulla scelta del governo italiano di utilizzare i valori limite di riferimento del decreto “Qualità dell’aria” del 2010 per la valutazione di impatto sanitario, raggirando la sentenza della Corte di giustizia Ue.

La cessione

Tra due settimane si chiude la call per le manifestazioni di interesse a gestire l’ex Ilva riaperta dal ministro delle Imprese Adolfo Urso. Tra i player internazionali interessati all’intero gruppo, secondo quanto filtrato finora, ci sono gli azeri di Baku Steel Company, gli indiani di Jindal Steel. Altri gruppi italiani, come Marcegaglia, Eusider e Sideralba, sono invece interessati solo a singoli asset, nello specifico agli impianti del Nord Italia.

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