Questa mattina in città il corteo dal titolo «C’è puzza di Eni» muoverà dal parcheggio della direzione ex-Ilva. Il Coordinamento per la Palestina protesta per le presunte forniture di greggio che da Taranto raggiungono i teatri di guerra come nel caso delle navi petroliere che caricano rifornimenti destinati all’aviazione militare israeliana.
Secondo i manifestanti, raffineria e porto sono coinvolti nel rifornimento di greggio e questa circostanza alimenta preoccupazioni sul ruolo strategico della città nella logistica di guerra. Obiettivi del corteo sono la denuncia della violenza ambientale «che colpisce tanto la Palestina quanto il Sud Italia», dicono gli organizzatori del corteo che invitano a scendere in piazza per denunciare «la responsabilità di Eni nella devastazione ambientale e sociale ed evidenziare la complicità delle istituzioni italiane e locali con il genocidio».
La protesta è contro «la militarizzazione della Puglia» ed invita a lottare «per la liberazione della Palestina e per la possibilità concreta di vivere vite dignitose, giuste e pienamente felici».
Il corteo è una chiamata regionale che includerà interventi, testimonianze e momenti artistici che intendono restituire dignità alla resistenza Palestinese.