Come promesso, torna in città il ministro dello Sport, Andrea Abodi, per seguire da vicino il lungo cammino verso i «Giochi del Mediterraneo 2026». Domani, il ministro sarà in città, alla struttura commissariale, per fare il punto della situazione sul cronoprogramma dei cantieri e per risolvere la grana del villaggio degli atleti. Primo punto all’ordine del giorno sarà certamente il nodo-navi da crociera, dopo che per due volte il bando di «Sport e Salute», società che opera per conto dello Stato, è andato deserto. Urge definire l’ospitalità ai Giochi per circa 6.500-7.000, fra atleti e dirigenti, che inizieranno il 21 agosto e termineranno il 3 settembre.
La compagnia «Costa crociere» aveva manifestato interesse ed era stata aperta una gara fissando a 26 milioni di euro il costo dell’affitto di due navi per tutto il periodo dei Giochi ma, anche dopo la proroga di una settimana, il bando è andato deserto. Ora si procederà con la trattativa negoziata. Sport e Salute dovrà individuare tre operatori del settore crocieristico per chiudere in tempi ragionevoli, si parla di due massimo tre settimane, la partita dell’ospitalità.
L’iter per l’ospitalità
Secondo le direttive del comitato internazionale dei Giochi, guidato dall’italiano ex olimpico Davide Tizzano, le squadre devono essere ospitate tutte insieme su due navi da crociera da ormeggiate nel porto di Taranto. Atleti, accompagnatori e dirigenti devono avere lo stesso trattamento. Per questo, fin dall’inizio, era chiaro che le navi da crociera erano l’unica opzione praticabile. Costruire un villaggio per atleti e personale sarebbe costato verosimilmente intorno ai 200 milioni di euro e il masterplan originario partiva da un budget complessivo di 150, col rischio di lasciare cattedrali nel deserto.
L’ipotesi di usare sia le navi che gli alberghi è stata bocciata. Il Governo ha messo sinora 275 milioni di euro sul tavolo e la macchina organizzativa è in fermento. C’è da augurarsi che non ci siano operazioni speculative e si trovi in breve la compagnia giusta per fornire il servizio. Certo il periodo non aiuta, giacché a cavallo tra agosto e settembre si è ancora in alta stagione ed è difficile fermare le navi da crociera e concederle in esclusiva al porto di Taranto dove fare il villaggio degli atleti. La speranza è che, come finora è accaduto, prevalga il buon senso e lo spirito di programmazione e collaborazione.
I grandi cantieri
Allo stadio Iacovone si inizia a delineare la forma della futura copertura. I montatori stanno finendo di posizionare i pilastri in acciaio che la reggeranno. Quello dello stadio di calcio è l’intervento più complesso e oneroso insieme allo stadio del nuoto. «Tutto procede secondo cronoprogramma», dicono fonti vicine alla struttura commissariale guidata da Massimo Ferrarese. «Quasi quotidianamente verifichiamo l’andamento dei cantieri più grandi con i direttori dei lavori e non si registrano ritardi».
Il vecchio stadio, abbattuto e da ricostruire, diventerà un gioiello moderno e funzionale con maxischermi, museo ed ambienti in grado di farne una casa dello sport per i tarantini, aperta tutti i giorni della settimana. Da solo vale quasi 60 milioni di euro. E circa 40 milioni costa lo stadio del nuoto, nell’area di viale Jonio, che avrà due piscine olimpioniche da 50 metri, una coperta e l’altra scoperta. Si procede a grandi passi anche all’ex centro sportivo Magna Grecia, dove già si intravedono le silhouette degli edifici e la pianta dei campi da tennis.