Schieramenti politici tradizionali ancora ai box. Stenta a partire la campagna elettorale per le amministrative di fine maggio. L’unico candidato sindaco già all’opera è il civico Mirko Di Bello, del movimento “Adesso”. In casa centrosinistra, il fronte progressista tenta di ricucire col M5s, orientato alla corsa in solitaria, almeno al primo turno. In casa centrodestra, i vertici locali hanno da tempo gettato la spugna e affidato la decisione sul candidato sindaco ai leader nazionali.
Gli appuntamenti
Quella di lunedì sembra essere la giornata decisiva per entrambi gli schieramenti. A Roma si riunirà il tavolo del centrodestra allargato alle forze civiche, nel tentativo, il secondo, di trovare una sintesi tra le proposte in campo: Luca Lazzàro per Fratelli d’Italia, Massimiliano Di Cuia per Forza Italia e Francesco Tacente per Lega (che si presenta col simbolo Prima Taranto) ed i civici di Io C’Entro, tra i quali ci sono diversi esponenti della passata amministrazione. Da qui i mal di pancia che hanno complicato le trattative. Tra sabato e lunedì nuova assemblea dei Cinque stelle per discutere delle regionali e delle comunali.
La base, per alzata di mano, ha platealmente bocciata l’alleanza con Piero Bitetti, candidato sindaco del centrosinistra. Il M5s potrebbe quindi scegliere di correre da solo, la candidata dovrebbe essere la giornalista Annagrazia Angolano, e ripartire dal 4 per cento rimediato alle precedenti amministrative per poi magari ritornare nella platea progressista ad un eventuale ballottaggio. «I cittadini ci hanno chiesto discontinuità amministrativa, no al trasformismo e cambiamento della classe politica ma il nostro appello è rimasto inascoltato» dice il senatore Mario Turco, che aveva chiesto a Bitetti un passo indietro in favore di una candidatura civica.
L’appello di Con
Dal movimento Con, Francesco Falcone ricorda che in Comune e in Regione c’è sempre stato massimo impegno, anche dal presidente Michele Emiliano, nel difendere le posizioni e le legittime richieste degli amici pentastellati ed auspica in un ripensamento perché «la scelta di Bitetti non è una estranea ad un ragionamento di partecipazione e vittoria del campo largo».