Piovono richieste di dimissioni sulla testa del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci dopo il duro scambio con commissario governativo dei Giochi Massimo Ferrarese. Quest’ultimo ha commissariato il bando dei lavori al centro sportivo Magna Grecia (8 campi da tennis e la club house) perché in ritardo ed il sindaco ha risposto polemicamente mettendo nelle sue mani gli altri tre bandi rimasti al Comune: il campo sportivo “Paradiso” di Talsano, i giardini Peripato e il campo scuola di atletica al quartiere Salinella.
«Data la sua ansia e i suoi poteri, è giusto che il commissario, nonché presidente del comitato organizzatore, da oggi risulti l’unico responsabile di tutti i procedimenti previsti per Taranto 2026», ha detto il sindaco, rinfacciando a muso duro il il supporto dato e negando difetti e ritardi nei lavori. Melucci non solo ha messo in mora Ferrarese, chiedendo tutte le spese già anticipate da Comune e Provincia, i due Enti da lui guidati, ma lo ha salutato invitandolo a «fare il bene di Taranto e lasciar perdere la politica».
Le reazioni
Per il consigliere regionale Pd Vincenzo Di Gregorio, quella del sindaco è «l’ultima figuraccia collezionata sui Giochi del Mediterraneo, che descrive in maniera drammatica l’incapacità del primo cittadino e della Giunta da lui guidata, di amministrare una città strategica come Taranto». Per Di Gregorio «il Comune è alla deriva. Non potendo i tarantini commissariarlo come ha fatto Ferrarese, non resta che chiedere le dimissioni del sindaco, affinchè sia ripristinata l’agibilità amministrativa».
Il caso in Consiglio
L’ex presidente del Consiglio comunale Piero Bitetti chiede una seduta monotematica sui Giochi del Mediterraneo per verificare se, come asserisce il primo cittadino, non si sono registrati ritardi né difetti nei lavori degli uffici e parla di «un’altra brutta pagina nella storia dei Giochi del Mediterraneo Taranto 2026», «un colpo di teatro – con cui il sindaco -commissaria se stesso e l’ente civico». Anche per gli ex alleati del Pd, ora all’opposizione, «questa città non merita più questa disastrosa gestione.
Non solo da mesi non è più governata, ma è anche gestita con attacchi continui che nulla hanno di istituzionale da parte di un sindaco che usa il suo ufficio stampa per lanciare anatemi contro chiunque osi esercitare diritto di critica o semplicemente lo metta davanti alla realtà. I giochi dovevano essere il nostro fiore all’occhiello, un’eredità per i nostri ragazzi e invece si alternano fasi che vanno dalla tragedia greca alla farsa. Melucci si dimetta», dicono i segretari Anna Filippetti e Giuseppe Tursi.