Condotta antisindacale è l’accusa con cui il Tribunale di Taranto ha condannato l’Arsenale militare del capoluogo ionico in relazione a fatti risalenti al gennaio del 2023.
La vicenda nasce dalla richiesta avanzata dai rappresentanti sindacali della Fp Cgil e della Uil Pa a tutela di una lavoratrice che rivendicava il diritto a usufruire di ferie già maturate o, in alternativa, dello smart working, in assenza di esigenze di servizio e a fronte di comprovati bisogni familiari.
Per aver chiesto chiarimenti all’amministrazione, sostengono Fp Cgil e Uil Pa, i delegati furono segnalati al Persociv e sottoposti a procedimento disciplinare. Una scelta che il Tribunale ha giudicato illegittima, accogliendo il ricorso presentato dalla sigle.
Secondo i giudici, le rimostranze dei sindacalisti rientravano «nel legittimo diritto di critica ed esercizio dell’attività sindacale», la cui repressione «costituisce una palese violazione del diritto del sindacato di svolgere attività associativa in favore dei lavoratori».
Con sentenza di primo e secondo grado, l’Arsenale è stato condannato anche al pagamento di una sanzione di 2.400 euro oltre alle spese.
«Facevamo solo quello che è giusto fare quando si rappresentano i lavoratori», affermano Pietro Avellino e Cosimo Gualano, delegati Fp Cgil e Uil Pa. «La decisione restituisce dignità al ruolo del sindacato – spiegano Cosimo Sardelli, segretario generale della Fp Cgil, e Giuseppe Andrisano, segretario generale della Uil Pa – e manda un messaggio chiaro: i diritti dei lavoratori non si intimidiscono e il sindacato non si imbavaglia».