A urne chiuse e con gli equilibri regionali ancora in fase di assestamento, a Taranto è tempo di serrare i ranghi. Il sindaco Piero Bitetti rompe il silenzio post-elettorale e lancia un avvertimento chiaro, a tratti perentorio, alla sua stessa maggioranza: «La campagna elettorale è finita, ed è ora di mettere fine alle ostilità interne».
L’intervento del primo cittadino arriva dopo settimane di tensioni palpabili, durante le quali Palazzo di Città è finito «nel mirino di alcuni dirigenti politici». Un clima che Bitetti non intende più tollerare.
L’altolà agli alleati
«Conosco le insidie delle campagne elettorali, quando il fervore della propaganda può far perdere la misura», ammette il sindaco, mostrando comprensione per le logiche del consenso, ma tracciando subito dopo una linea rossa invalicabile. «Una cosa è la critica costruttiva – precisa Bitetti – un’altra sono gli attacchi scomposti e fuori luogo».
Il messaggio è indirizzato a chi, pur facendo parte della coalizione, ha utilizzato le ultime settimane per smarcarsi o colpire l’amministrazione: «Non tollererò più che l’ente civico diventi il bersaglio preferito di chi vuole destabilizzare il quadro politico», tuona il sindaco, richiamando gli alleati al vincolo di mandato: «Forse dimenticano che tutti insieme, collegialmente, abbiamo scritto il programma con il quale ci siamo presentati agli elettori».
L’allarme astensionismo
Ma l’analisi di Bitetti non si ferma alle beghe di palazzo. Lo sguardo si allarga al dato, preoccupante, dell’affluenza alle urne. «Sono tantissimi i pugliesi che hanno scelto di non andare a votare e questo non è un bel segnale», osserva il sindaco, sottolineando come la partecipazione sia scesa ulteriormente rispetto alla tornata precedente. Un segnale di disaffezione che impone alla politica di recuperare credibilità attraverso i fatti.
Chiusa la parentesi delle Regionali, la richiesta è quella di una «massima collaborazione e responsabilità». Per Bitetti non c’è tempo da perdere in tatticismi: all’orizzonte c’è una crisi economica e sociale che morde il territorio e richiede risposte immediate.
«La nostra bussola rimane l’unità della coalizione», conclude il sindaco, ribadendo che l’obiettivo primario resta invariato: «Risolvere i problemi e migliorare la qualità della vita dei tarantini». Il tempo delle parole è finito, ora Bitetti si aspetta lealtà e lavoro.










