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Taranto, Ladisa: «Lo sport si ferma quando c’è un problema di salute»

Con serenità e fermezza, ieri sera il presidente del Taranto, Vito Ladisa, è stato ospite della trasmissione “100 Sport Weekend”. Il numero uno del club rossoblù ha risposto alle diverse domande, a cominciare dalla mancata presenza a Brindisi nel derby di Coppa Italia: «La squadra – ha affermato – non si è presentata per causa di forza maggiore. Ci siamo attenuti alle disposizioni che le autorità sanitarie hanno dato ai ragazzi colpiti dal malore. Quando c’è un problema di salute, lo sport si ferma».

L’invito

Questo primo scorcio di stagione ha palesato uno stretto rapporto tra tifoseria e presidente. Ladisa invita i sostenitori a stare vicino al club: «Ai tarantini dico che non si deve più credere a nulla, perché siamo circondati dalla disinformazione. Ciò che è successo a Brindisi vorrei evitare di commentarlo. Nessuno può fare il furbo e arricchirsi alle spalle del Taranto». Sull’organigramma societario, Ladisa anticipa i tempi: «In meno di un mese, abbiamo costruito tanto. Stiamo lavorando su più fronti e posso dire che ho un’organizzazione che voi non conoscete e presenteremo da qui a 30 giorni. Abbiamo una struttura organizzatissima, che non si vede perché non abbiamo una casa. I ruoli ci sono, ma io posso muovermi su tutti i fronti. Mi manca il fiato, altrimenti potrei anche giocare a calcio».

L’intervento

Alla trasmissione è intervenuto anche l’avvocato Mattia Grassani che ha puntualizzato la posizione del Taranto sui casi Jallow e Brindisi, per i quali sono stati inoltrati due ricorsi. «Il caso Jallow – ha specificato – verrà discusso il 4 ottobre. In un primo tempo la società ha pensato in buona fede che Axel Desjardins fosse comunitario, invece era canadese e quando se ne è accorta ha risolto il contratto in 24 ore, senza farlo mai giocare. Abbiamo chiesto una deroga alla federazione che è stata negata e quindi la strada obbligata è stato il ricorso».

Riguardo alla mancata presenza del a Brindisi per la Coppa Italia, Grassani ha spiegato: «Siamo di fronte a un’intossicazione diffusa e generalizzata. Con otto over e due under fuori causa non sarebbe stata una gara da giocare secondo i valori dello sport. Recentemente c’è stato un caso analogo nel playout di Serie B tra Salernitana e Sampdoria in programma lo scorso 20 giugno. Una parte dei giocatori della Salernitana è stata colpita da un’intossicazione alimentare. La gara venne spostata di due giorni. In questo caso no. I giocatori non sono mica andati a consumare sostanze alcoliche in un locale alzando il gomito. Abbiamo già depositato tutta la documentazione del ricorso per ricalendarizzare l’incontro di Coppa».

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