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Taranto, la nave Seasalvia salpa con un carico di 30mila tonnellate di petrolio: scortata fuori dal porto

La nave Seasalvia è salpata dal porto di Taranto stamattina, dopo aver imbarcato un carico di circa 30mila tonnellate di petrolio che, secondo sindacati e associazioni, sarebbe destinato all'aviazione militare israeliana. La petroliera è stata scortata fuori dallo scalo dalle motovedette della Guardia costiera. Ieri sera lavoratori e cittadini erano tornati davanti alle banchine nel…
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La nave Seasalvia è salpata dal porto di Taranto stamattina, dopo aver imbarcato un carico di circa 30mila tonnellate di petrolio che, secondo sindacati e associazioni, sarebbe destinato all’aviazione militare israeliana.

La petroliera è stata scortata fuori dallo scalo dalle motovedette della Guardia costiera.

Ieri sera lavoratori e cittadini erano tornati davanti alle banchine nel tentativo di bloccare le operazioni di carico, che sono comunque proseguite.

Domani, prima dell’alba, l’Unione sindacale di base (Usb) ha annunciato un presidio davanti ai cancelli della raffineria Eni per impedire il passaggio delle autobotti. Intanto, i consiglieri comunali di maggioranza di Taranto hanno chiesto al governo di chiarire quanto accaduto.

L’Usb: «Un affronto al popolo palestinese ma anche alla cittadinanza di Taranto»

«La nave Seasalvia è ripartita con il greggio e la sua nuova destinazione risulta l’Egitto. Con ogni probabilità, si tratta di un trucco usato da Eni per salvare la faccia e smorzare le proteste, fatto che verificheremo». Ad affermarlo, in una nota, è il sindacato Usb.

«Questo – si legge – è un altro affronto al popolo palestinese, ma anche alla cittadinanza di Taranto che prova a difenderlo e non vuole rendersi complice del suo massacro. A maggior ragione, domani – insiste il sindacato – a partire dalle 4, saremo presenti con un presidio davanti alle portinerie della Raffineria, per bloccare ingressi e uscite, per quello che è già accaduto, per come è accaduto e perché non accada mai più».

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