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Uno Maggio Taranto tra musica, lavoro e ambiente: Riondino contro Meloni. Al concertone Tommy Cash con le nonnine di Ostuni

È tutta per Tommy Cash l'attesa al concertone dell'Uno Maggio Taranto Libero e Pensante. Il performer estone, che sarà protagonista dell'Eurovision Song Contest, porterà sul palco allestito nel parco archeologico delle mure greche il suo tormentone "Espresso Macchiato" e ad accompagnarlo ci saranno le nonnine di Ostuni. Il maxi concerto è cominciato alle 16 con…
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È tutta per Tommy Cash l’attesa al concertone dell’Uno Maggio Taranto Libero e Pensante. Il performer estone, che sarà protagonista dell’Eurovision Song Contest, porterà sul palco allestito nel parco archeologico delle mure greche il suo tormentone “Espresso Macchiato” e ad accompagnarlo ci saranno le nonnine di Ostuni.

Il maxi concerto è cominciato alle 16 con la cantautrice romana Chiara Bevilacqua, in arte Acquachiara.

L’evento, ormai appuntamento fisso nel panorama musicale italiano per celebrare la Festa dei Lavoratori, insieme all’iconico concerto di Roma, è ricco di novità e significative presenze.

Tra gli ospiti più attesi spicca proprio Tommy Cash. La sua partecipazione, sottolineano i promotori, mira a conferire al concerto un respiro internazionale, richiamando alla memoria i grandi raduni del passato.

Ma il programma musicale non si ferma qui. La line-up dell’evento vedrà alternarsi sul palco artisti di spicco della scena italiana, tra cui Paolo Rossi, Giancane, Il Teatro degli orrori, Pop X, Lamante e Motta con la sua band. A completare il ricco cast ci saranno anche Fido Guido & Rockin’Roots Band, Denaldo, La Nina, Mille, Ascanio Celestini, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo, oltre ad Acquachiara, vincitrice del contest “Musica Contro Le Mafie“.

La manifestazione, giunta alla sua dodicesima edizione e curata dai direttori artistici Diodato, Roy Paci e Michele Riondino insieme al comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti“, non sarà solo un’occasione di festa e musica. Come da tradizione, l’attenzione è sui temi cruciali del lavoro e dell’ambiente. Quest’anno, inoltre, il concerto celebrerà i 50 anni di Amnesty International in Italia e aderirà alla campagna “R1PUD1A” contro le guerre, promossa da Emergency.

«Diventa sempre più necessario ritrovarsi, riconoscersi e contarsi per rendersi conto che siamo in tanti a voler fare qualcosa in questo presente per il nostro futuro», hanno commentato i direttori artistici, sottolineando l’importanza di una manifestazione “libera e pensante” che da oltre un decennio porta avanti valori di lotta necessari, partendo dalla specificità del contesto tarantino per allargarsi a una visione universale.

L’evento quest’anno è dedicato alla memoria di Massimo Battista, figura di spicco del comitato organizzatore e consigliere comunale di Taranto scomparso nei mesi scorsi, simbolo delle battaglie contro l’inquinamento ambientale nella città.

Riondino ricorda i morti sul lavoro. Poi l’attacco a Meloni

«Daniel, Umberto e Nicola: sono le ultime tre vittime del lavoro, gli ultimi tre nomi sulla lista. Ma i lavoratori deceduti in questi primi mesi dell’anno hanno già superato quota 300. Daniel, Umberto e Nicola vanno moltiplicati per cento. Cosa è andato storto? Forse siamo noi pazzi, forse è solo successo che nuovi diritti hanno preso il posto di quelli vecchi. Uno dei diritti nuovi è lasciare liberi i criminali di guerra, lasciare su un volo di Stato un torturatore stupratore di bambini, diritto nuovo è quello di presidiare i consultori o di torturare i sospettati, manganellare i manifestanti, respingere chi sta affogando, reprimere ogni forma di resistenza non violenta». Così Michele Rondino leggendo un testo dal palco, accompagnato dalle note di Rodrigo D’Erasmo e Roberto Angelini.

Riondino ha ricordato il dramma dei migranti, la morte di 94 persone (tra loro 30 bambini) che cercavano di raggiungere la spiaggia di Steccato di Cutro, quando si parlò «di omissione di soccorso, di strage evitabile». L’artista ha criticato la premier Meloni sostenendo che all’epoca organizzò «proprio a Cutro una delle conferenze stampa più imbarazzanti di sempre» e partecipò alla festa dei 50 anni del ministro Salvini e fu organizzato anche «un karaoke, cantando La Canzone di Marinella che racconta la storia di una ragazza che affoga».

Poi Riondino ha parlato di guerra. «Mi viene in mente – ha detto ancora – la parola Zanana. A Gaza significa anche drone. Perché il ronzio dei droni israeliani è diventato un sottofondo costante, la guerra chirurgica ha prodotto oltre 50mila vittime a Gaza. Questo ci dà diritto di usare e ripetere la parola genocidio?. Non ci possiamo permettere – ha ribadito – di usare termini giusti forse perché tacitamente abbiamo già adottato il diritto di raccontare la storia in un modo più asettico, più freddo, più affine a un mondo disumano».

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