Diciannove anni, nato nel 2006, Luca De Simone è uno dei giovani portieri del Taranto chiamati a difendere i pali in un campionato cruciale come l’Eccellenza, che segna la ripartenza dopo il fallimento della società.
De Simone si racconta
L’estremo difensore dei rossoblù si racconta ai microfoni di TuttoSportTaranto: «Per me è una delle prime esperienze tra i grandi. Vengo da Foggia, dove non avevo mai giocato con continuità in prima squadra. Ambientarsi a Taranto non è stato facile, è una piazza esigente e con tifosi calorosi. Nell’ultima partita, davanti a migliaia di persone, mi sono emozionato». Criticato per alcune reti subite, De Simone non si nasconde: «Sui gol subiti credo di poter fare sempre di più, ma il campionato è lungo e ho la possibilità di riscattarmi».
L’impatto con la nuova realtà
La pressione iniziale è stata evidente: «All’inizio l’ho sentita, ma adesso mi sto sbloccando e posso dare il massimo. La tifoseria è fantastica: in casa siamo un uomo in più». Il giovane portiere sottolinea l’importanza del gruppo: «I compagni più esperti devono aiutare i giovani, ed è ciò che sto vivendo. Ho avuto richieste da altre squadre, ma quando il direttore Di Bari mi ha chiamato per Taranto non ho avuto dubbi. Ricordo la mia prima convocazione in Serie C, proprio in un Taranto-Foggia allo Iacovone: entrai e rimasi impressionato dallo stadio pieno».
Sul passaggio dal settore giovanile ai grandi, aggiunge: «Giocare e stare in panchina sono due cose diverse. Taranto non è una piazza qualsiasi, pesa la responsabilità di difendere questi colori. Adesso però riesco a esprimere il mio calcio». Infine, un messaggio ai tifosi: «Quest’anno è fondamentale. Ogni squadra può metterci in difficoltà, ma il Taranto ha giocatori esperti. Nessuna partita va presa sottogamba, dobbiamo affrontarle tutte come finali playoff per centrare la Serie D». Un prospetto in rampa di lancio, pronto a migliorare ulteriormente. c.c.
