Meno 332 giorni ai Giochi del Mediterraneo, con una parola che rimbalza dal ministro per lo Sport Andrea Abodi, al commissario Massimo Ferrarese, al sindaco Piero Bitetti: pace. Dai Giochi tutti si aspettano più serenità. «Speriamo che le guerre tacciano il prima possibile proprio per la capacità delle diplomazie in generale di affermare il valore supremo della vita. Che lo sport possa richiamare quella che un tempo era la tregua olimpica», ha detto ieri sera alla Rotonda dei Marinai il ministro Abodi, durante la festa organizzata per i Giochi con l’orchestra giovanile della Magna Grecia e le cantanti Mietta e Malika Ayane.
Viviamo un periodo molto difficile, sentiamo ogni giorno di bambini che muoiono – ha aggiunto il ministro- e speriamo che prima di Taranto 2026 si possa trovare il modo per celebrare i Giochi con la spensieratezza necessaria, che ora non c’è». Abodi ha confermato l’importanza dell’evento per il governo. «Ogni 21 del mese fino ad agosto del 2026 sarò qui – ha promesso il ministro – ci ritroveremo insieme per scandire il senso del tempo che facciamo scorrere laboriosamente per fare in modo che la città sia sempre più coinvolta, partecipe e consapevole di quello che stiamo generando. Sarà un crescendo e sono certo che lo scetticismo, che è naturale, lo supereremo con la concretezza delle azioni che lasciano il segno nella vita delle persone. Socialità, umanità, valori mortificati in questo periodo che fanno parte dello sport, con questo evento saranno linguaggio universale per la coscienza delle persone».
La corsa
Coi Giochi tra meno di un anno arriveranno a Taranto 4mila atleti da 26 diversi Paesi affacciati sul Mediterraneo, per partecipare a 29 diverse discipline sportive. «Un ponte, come quello simbolo di questa città, che sia aprirà a tutte le nazioni per unirle», ha ribadito il commissario governativo dei Giochi Massimo Ferrarese. «La pace avrà la medaglia d’oro più importante». Ferrarese ha sottolineato la difficile sfida accettata dal governo.
«Abbiamo presentato il nostro masterplan a dicembre del 2023. In 30 mesi abbiamo accettato di fare quello che si doveva fare in 85 mesi, il 35% del tempo ipotizzato per questo evento. Abbiamo progettato 41 opere, fatto le verifiche, le conferenze dei servizi, le gare d’appalto, aperto 41 cantieri, alcuni dei quali da 50-70 milioni di euro. In 9 mesi chiudiamo e collaudiamo tutto. All’inizio pensavamo fosse impossibile fare queste grandi opere. Dalla mia nomina, ho firmato 400 decreti e 50 ordinanze, da gennaio 2024 il comitato ha nominato direttore generale Carlo Molfetta, che sta facendo un lavoro enorme con 30 collaboratori. Ora Acceleriamo. Problemi ce ne sono tantissimi, ma non accetto che per la fretta si perda di vista la bussola della trasparenza e del rispetto delle leggi. Il governo ha investito 275 milioni per le opere, di cui 200 a Taranto, e 50 per l’organizzazione».