Un gruppo di cittadini di Taranto e Veraleaks hanno depositato presso il tribunale del capoluogo ionico una denuncia penale contro gli «impianti pericolosi e inquinanti» dell’ex Ilva, la «gestione illecita dei rifiuti» e le «irregolarità da parte di alcune ditte dell’indotto che operano nello stabilimento».
Tra i cittadini che hanno denunciato c’è Carla Luccarelli, madre di Giorgio Di Ponzio, 15enne tarantino morto il 25 gennaio del 2019 per un sarcoma ai tessuti molli, malattia che i genitori mettono in relazione alle emissioni dello stabilimento siderurgico. L’ultimo esposto integra altre denunce presentate negli ultimi due anni.
«I fatti – ha sottolineato Luciano Manna di Veraleaks – sono attribuibili agli anni della gestione commissariale di entrambe le società: Ilva e Acciaierie d’Italia. Per questo tipo di gestione degli impianti i cittadini di Taranto e gli stessi operai corrono seri rischi e la loro vita continua ad essere minacciata».
Questa iniziativa, ha osservato Carla Luccarelli, «intende mostrare che non ci fermiamo, non si smette mai di lottare. Determinazione e rivendicazione del diritto alla vita. Non ci si può arrendere o continuare a subire quello che ci stanno proponendo giorno per giorno».
Davanti al Tribunale, in occasione del deposito della denuncia, c’è stato un presidio di cittadini che aderiscono alla sigla Taranto Libera.