«Bisognerà individuare un patto grande di solidarietà tra tutti i tarantini per dare alla città una guida autorevole, di grande profilo, che si faccia rispettare in tutta Italia e in tutta Europa». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in riferimento alla situazione politica nel capoluogo ionico dopo che, nei giorni scorsi, le dimissioni contestuali di 19 consiglieri comunali su 32 hanno provocato la fine dell’amministrazione guidata da Rinaldo Melucci.
Emiliano ne ha parlato a margine della presentazione del bando per la realizzazione di opere d’arte nel nuovo ospedale San Cataldo, in fase di completamento proprio a Taranto.
«Questa è la seconda città più importante della Puglia – ha aggiunto il governatore – ma potrebbe diventare facilmente la prima, lo dico da barese, se solo noi ci concentrassimo sulle tante opportunità che ci sono».
Taranto, ha detto ancora Emiliano, «è la città in Italia, e credo in Europa, dove bisognerà investire la più alta somma mai accumulata nella storia. Ci sono miliardi che sono in corso di investimento e verranno investiti a Taranto. Cogliamo l’occasione stipulando un patto di pace generale della città che ci consenta di dare a ciascuno il compito che è in grado di realizzare».
Emiliano sull’ex Ilva: «Unica garanzia è la presenza dello Stato nella gestione»
Emiliano si è poi soffermato sulla questione dell’ex Ilva, tra ambiente, salute e le offerte dei colossi dell’acciaio. «È normale – ha detto – la bocciatura da parte dell’Istituto superiore di sanità della Valutazione di impatto sanitario presentata dai commissari di Acciaierie d’Italia. Loro stanno cercando di consegnare ai probabili acquirenti una situazione economicamente facile da gestire. Questa cosa non è possibile».
Per il governatore pugliese «l’unica garanzia per gli acquirenti» è «la presenza dello Stato italiano nella compagine che gestirà la fabbrica, perché solo in quella maniera noi potremo coniugare la decarbonizzazione, quindi le ragioni di tutela della salute».
Emiliano ha poi aggiunto che «con la decarbonizzazione la Valutazione di impatto sanitario preventiva è facile, solo che gli investimenti sulla decarbonizzazione sono stati bloccati dal ministro Fitto che ha definanziato i due forni elettrici e adesso non se ne parla più. È prevista nel bando la decarbonizzazione, ma non si sono resi conto che se la decarbonizzazione non è concreta e non è immediata il tribunale di Milano e l’Unione europea potrebbero sanzionare l’Italia con il rischio di non farla funzionare mai questa fabbrica».
Le questioni del lavoro in Puglia: il 5 marzo incontro con Urso
Il presidente della Regione Puglia ha sottolineato che «si deve parlare anche dell’industria militare col suo nome. Per questo Leonardo deve farci capire le sue intenzioni sullo stabilimento di Grottaglie e in che modo intende superare la sua crisi industriale. Lunedì io riunisco tutte le forze sindacali per parlare di queste due vicende, Ilva e Leonardo, oltre a questioni che riguardano Brindisi e il distretto Automotive di Bari».
Infine, il governatore ha annunciato che il 5 marzo incontrerà il ministro delle Imprese e made in Italy Adolfo Urso per affrontare le due vicende ex Ilva e Leonardo. «Ho chiesto io – ha puntualizzato – di essere sentito. Quindi, tutti i compiti che dovevamo fare li abbiamo fatti e adesso speriamo di poter collaborare lealmente col governo e di chiudere tutte queste partite che riguardano Taranto. Ma Taranto in questo momento è l’Italia».